Imola.“Una ditta privata come Sacmi che interviene e paga il progetto tecnico per il ponte della Tosa è una stranezza”. Non va a genio al consigliere Carapia l’intesa tra il Comune e la coop di via Selice per la realizzazione del nuovo ponte sulla Tosa: “qualcuno potrebbe pensar male, dal momento che non parliamo di un project financing” – commenta l’esponente di Fratelli d’Italia- “con chissà quali tempi di realizzazione per un ponte che sarà senz’altro utile ma sicuramente non indispensabile e che forse non sappiamo se potrà essere completato prima di perdere la Formula 1″. In quel tratto, fino a Codrignano, ricostruisce –
“non ci sono significative presenze economiche e ancora una volta la priorità sembra motivata dall’Autodromo. Imola a livello generale ha bisogno di una diversa viabilità, c’è un ritardo di almeno 20 anni fra ciò che serve e ciò che c’è. A questo dobbiamo aggiungere che quel ponte ebbe un costo per la sua realizzazione e che la sua demolizione rappresenterà un ulteriore costo.”
Secondo il consigliere di opposizione, le priorità d’intervento dovrebbero riguardare la mobilità cittadina “al minimo lavoro si blocca la città” ma anche sull’asse attrezzato “che così come concepito ha un problema di pericolosità enorme dimostrata dai numerosi incidenti ; non arriverà a collegare in maniera efficiente la Montanara con l’autostrada, perché si creeranno comunque dei colli di bottiglia nelle rotonde della zona industriale. Serve un progetto complessivo della riqualificazione dell’intera viabilità” – conclude – “e non solo degli spot che il più delle volte vanno a finire nel nulla. Con gli annunci non si migliora la viabilità e non si gira per le strade”
