Giuseppina Cattani, chiamata da tutti Peppina, nasce a Imola nel 1859 da mamma Teresa Baratta, levatrice, e da papà Tullio, di professione sarto e guardia carceraria. Nonostante le condizioni economiche sfavorevoli, in famiglia non manca la vocazione per la cultura, grazie anche alla quale Giuseppina riesce ad avviare una brillante carriera nel campo medico, resa ancor più importante dati gli enormi impedimenti di genere in istituzioni, come l’Università, tutte maschili: diventerà la prima donna a conseguire la laurea in Medicina.
Anche a livello politico la giovane ricercatrice mostrerà un interesse particolare, come del resto tutta la sua famiglia, sposando la fede socialista (e internazionalista), e consolidando un’amicizia con Andrea Costa e si dice, anche col poeta Giovanni Pascoli.
Si batterà pionieristicamente in favore dell’emancipazione femminile (e delle battaglie sociali tutte) fondando il “Comitato di propaganda per il miglioramento delle condizioni della donna“.
Arrivando addirittura, negli anni novanta dell’800, ad essere segnalata come “anarchica e sovversiva” nel casellario centrale giudiziario dello Stato.
Laureatasi in Anatomia (ripeterà addirittura l’esame poiché nel primo non aveva conseguito la Lode) per poi iniziare a lavorare come assistente, nel laboratorio di patologia centrale dell’Università di Bologna, con il Professor Guido Tizzoni, che l’aveva voluta con se già diverso tempo prima del titolo di studio.
Confermata nel ruolo di assistente presso l’università, si occupa inizialmente di alcune ricerche sul sistema nervoso, accantonate poco dopo in favore di importanti studi batteriologici, poi sfociati, nel 1889, con l’isolamento della coltura pura del bacillo del tetano. È il primo passo per la creazione del siero antitetanico che verrà poi utilizzato prevalentemente per salvare i soldati della prima guerra mondiale. Ricordiamo che il tetano portava alla morte nell’85% dei casi. L’aver debellato questa malattia rappresenterà la vittoria più importante della medicina ottocentesca.
Il tema dei vaccini è quanto mai attuale, pensiamo al “siero sperimentale” contro il tetano da lei scoperto che salvò molte vite. Il sacrificio di Giuseppina Cattani dunque, in favore della ricerca e dell’innovazione in campo medico, la porterà via a soli 55 anni, nel 1914, in seguito ad un tumore sopraggiunto per gli effetti devastanti delle pratiche sperimentali utilizzate in Radiologia.
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