I nodi vengono al pettine anche nell’altra parallela di Via Marie Curie- che è Via Punta Chiusa – costruita da molti anni e ormai snodatasi fino in prossimità del retro del Campo da calcio Calipari.
Alcuni terreni, ora adibiti ad orto e posti in conclusione alla piccola arteria, dovranno essere venduti ai costruttori per poter procedere coi lavori, sempre che il medesimo cantiere possa poi partire da qui.
I residenti di questo lotto, una strada cieca con carreggiata stretta ed auto parcheggiate ai lati, e caratterizzata da belle villette, da tempo si riuniscono per opporsi all’idea di diventare il collegamento con la nuova lottizzazione Rio Palazzi – ma soltanto in questi giorni hanno deciso di uscire pubblicamente, forse per aspettare la decantazione dell’asse Comune-Via Lennon, ora probabilmente definitivamente tramontato.
Secondo qualcuno invece, il collegamento con la Punta Chiusa era la possibilità più probabile e facilmente realizzabile, rispetto alla cervellotica gincana della Lennon.
Non la pensano così i residenti, che ora, a quanto pare, si sono affidati alla politica in cerca di tutela e mediazione.
Nicolas Vacchi (FdI), intervenuto nel sopralluogo in Via Punta chiusa, pensa che la soluzione migliore “sarebbe il ritorno alle previsioni del piano regolatore generale del 1999, che prevedeva la nuova area residenziale al di là dell’area sportiva Calipari, nell’area cosiddetta “Rio Palazzi”, tenendo intatte le zone di vicolo via Punta e di via Lennon e via Curie indenni da problemi di traffico, viabilità, e della sicurezza urbana. Ma si rimane aperti a ogni altra soluzione utile per l’interesse di tutti.”
Il Sindaco Panieri, quando lo avevamo sentito in ottobre, in merito alla lottizzazione aveva fatto sapere che la soluzione “doveva tenere conto delle esigenze di chi abita in Via Punta e dei proprietari del lotto. In sostanza” ammettendo anche come –“cancellare la capacità edificatoria o fare altre cose non è possibile, anche perchè occorre operare dove lo consente la legge.” E che quindi se qualcuno “ha individuato quell’area come un’area di completamento urbanistico non può diventare magicamente un prato, per far capire come occorra utilizzare i canali giusti. Si può fare quindi una valutazione alternativa. (a Via Lennon ,ndr) . “Noi abbiamo raccolto quello che è stato fatto in questi due ultimi anni, dato che ci era stato spiegato che era una soluzione già condivisa” – ha poi fatto sapere Panieri – “dato che tutti possono raccontare quello che vogliono, ma i dati parlano dicendo che dal 2017, 2018 che è iniziato un percorso che ha portato a quel risultato lì”.
Daniele Marchetti, nel sopralluogo in Pedagna ha così spiegato come “l’ambito N129, situato accanto al centro sportivo Calipari in Pedagna, è la rappresentazione degli errori commessi nel corso degli anni dal centrosinistra sul piano urbanistico. Già ad aprile infatti, quando il Consiglio Comunale approvò l’adozione dell’ormai famigerata variante 5 al Regolamento Urbanistico Edilizio, come Lega parlammo di pasticcio, e anziché proporre soluzioni tampone, avanzammo l’opzione di guardare verso sud, dove sono già previste altre lottizzazioni”.
Ha poi continuato Vacchi, spiegando che in realtà le “varianti urbanistiche al piano regolatore generale si sono verificate e ripetute nel 1989, poi nel 1995, e di nuovo quattro anni dopo nel 1999, è solo due anni dopo nel 2001, successivamente una nuova disposizione dell’area si vedeva nel PSC – RUE del 2015.Una storia articolata insomma che interessa un vicolo non molto distante dalla zona di via Lennon – via Curie, che ormai da diversi mesi ha intercettato l’attenzione delle forze politiche, prima fra tutte Fratelli d’Italia, e chi ha segnalato il limitrofo problema dell’area sportiva Calipari e della viabilità in via Lennon e via Curie”
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