Emerge che la Protezione Civile avrebbe espresso parere negativo nella conferenza dei servizi. Al momento però, non è stato possibile entrare in possesso del documento, SANBINELLO (Legambiente) “Faremo accesso agli atti”



C.S.Pietro Terme. “I residenti hanno mille e una ragione per opporsi al progetto, ma se dobbiamo passare dall’energia fossile a quella pulita qualche cosa bisogna fare: resta il fatto, secondo noi, che gli impianti fotovoltaici dovrebbero essere installati sui tetti.” A dirlo è Alfredo Sanbinello di Legambiente Imolamedicina – “il problema è che si tratta di un impianto immenso in un’area inizialmente da adibire a bosco, agricoltura e cassa di espansione. I residenti tra l’altro è quindici anni che sopportano il disagio dei mezzi pesanti della cava e bisogna tenerne conto. La cassa d’espansione potevano già farla e non l’hanno fatta. Il Comune” – segnala – “non ha nessuna possibilità di essere coinvolto in questa cosa anche se secondo noi non risponde al vero che loro non possono fare osservazioni, altrimenti, come dicono, rischiano che vengano impugnate. Non ci crediamo. Il sindaco” – va all’attacco lo storico esponente ecologista – “è responsabile del territorio e della salute dei cittadini oltre che dell’ambiente e può dire la sua. L’impianto è di rilevanza nazionale, però restiamo del parere che il fotovoltaico vada collocato nelle aree idonee e non sul terreno agricolo. E’ tre anni che non coltivano più. E’ un’area inondabile. Se c’è un problema di sicurezza idraulica” – conclude – “va fatta la cassa e il bosco a protezione di Castel Guelfo.”

IL COMITATO “Comicorlo” e Legambiente ricevuti in Comune

In data 7 febbraio si è tenuto l’atteso incontro tra il Comitato ComiCorlo e l’amministrazione comunale di Castel San Pietro. Un incontro a tratti teso, come riposta il post pubblicato dal Comitato sui social.

Il manufatto cabina dovrebbe essere realizzato in area agricola trasformata in polo estrattivo, una parte già collaudata (quindi ritornata agricola) ed una parte ancora in atto.
Ha parlato anche della presenza di un piano di circa 20 anni fa di una o più vasche di espansione ( 1° piano di bacino idraulico Reno) contenuto nel PSAI (piano stralcio assetto idrogeologico) poi recepito nel PCTP (piano provinciale urbanistico) ed infine nel RUE (regolamento urbanistico edilizio) del Comune di CSPT.

Secondo il Comune di CSPT non c’è incompatibilità tecnica con la costruzione della cabina.

Silvia Rossi sottolinea che nell’articolo 17 del Piano per l’ assetto idrogeologico, non si prevede alcuna possibilità di costruzione in zona perifluviale, se non opere idrauliche, e Gianni fa notare le dimensioni della centrale (46 ettari, 4 per la centrale 42 per i pannelli ) che diventerebbe sovrastimata dopo la chiusura del progetto di parco eolico “Emilia”.

Gianni Mazzucchelli chiede perchè il comune di CSPT non sostiene i cittadini in questa battaglia contro le mega centrali, così come è già avvenuto per altri comuni a nord della via Emilia.

Il tecnico Premi ribadisce che secondo la normativa europea questo intervento si può fare.

Il tecnico Premi sottolinea che l’insistenza del comitato va oltre il consentito, e che la posizione del comitato stesso è chiara da mesi; ora si deve solo aspettare l’esito finale, con la lettura degli atti.
Gianni fa notare che a quel punto la questione è chiusa e non è più possibile fare nulla.

Sambinello Alfredo di Legambiente Medicina chiede l’accesso a tutta la documentazione dichiarando che alcuni atti sono pubblici; il tecnico Premi risponde che ciò non è possibile.
Sambinello allude ad una maggiore disponibilità di comunicazione dell’amministrazione con la CTI.

Premi ribadisce che il parere del Comune è solo tecnico, non ci sono quindi vincoli perchè si tratta di manutenzione ordinaria.

Segue una discussione sulle dimensioni massime consentite per legge per gli impianti fotovoltaici nelle ex cave; pare che abbiano consentito aumenti di potenza, con una normativa di fine 2024. Su questo aspetto Silvia chiede come mai il progetto del fotovoltaico è diviso in due parti, 11 e 16 mega, forse per non superare i limiti consentiti per legge ?

Sambinello cita il parere negativo della protezione civile e chiede se è possibile ottenerla; aggiunge che il Comune dovrebbe trattare, nelle osservazioni, delle aree alluvionate, e dovrebbe sostenere un principio di precauzione: le osservazioni al massimo vengono respinte, non c’è il pericolo ( come paventato dal Comune) che vengano impugnate.

La sindaca afferma che nelle osservazioni, da inviare entro la giornata, verrà dato un parere tecnico urbanistico che non preclude la costruzione della cabina, ma faranno presente quali siano le aree con possibilità di allagamento e la presenza di pareri negativi.
Sulla realizzazione di un parco naturalistico ripete che tale progetto era presente nel PRG ma è poi scomparso nel PSC.

L’ARPA, a capo della Conferenza dei servizi, è l’ente responsabile per il processo autorizzativo dopo la raccolta di tutte le osservazioni. (osservazioni del Comune, dei Vigili del fuoco, della Città Metropolitana, della Protezione civile, ecc)
Il tecnico Premi fa notare che si possono costruire le casse di espansione senza tuttavia impedire la costruzione della centrale e del parco fotovoltaico; nel disegno originale le casse di espansione sono a nord e a sud dell’autostrada.

Aggiunge che in questo momento la priorità è la costruzione di casse di espansione e i proprietari delle terre verranno coinvolti per eventuali espropri.

Silvia chiede se l’ampliamento delle casse di espansione potrebbe coinvolgere l’area destinata alla cabina, il tecnico risponde di sì.
Gianni accenna al desiderio di proporre nuovamente il progetto di un parco alla regione.

Vari interventi affrontano il tema della viabilità su via Corlo, sulle difficoltà dei decenni passati e sulle criticità attuali. Dalla discussione emerge una scarsa manutenzione e cura da parte della CTI con gravi difficoltà per i residenti.

Sambinello ribadisce l’importanza di una scelta di produzione di energia democratica, diffusa tra i cittadini, utilizzando i tetti di case e capannoni; porta alcuni esempi di grandi impianti fotovoltaici a terra che aggravano il già notevole problema di consumo del suolo. (esistono le limitazioni ma le deroghe sono infinite). Come Legambiente nazionale si sostengono i piccoli impianti; chiede perchè non si possano ricoprire i tetti delle aziende, ad esempio a Poggio Grande e Piccolo ?
Premi afferma che già il 60% dei tetti delle aziende è coperto, così come prevede la normativa.

Alcuni componenti del comitato chiedono accoratamente una collaborazione e un sostegno da parte dell’amministrazione comunale.

La sindaca afferma che si può dialogare solo se c’è un riconoscimento reciproco e se si evitano gravi strumentalizzazioni così come è avvenuto, riportando sui giornali alcune dichiarazioni, tra virgolette, non vere o non corrette.
Oppure offrendo questa tematica a posizioni politiche avverse durante le elezioni regionali. Ribadisce che il Comune deve rispettare un processo autorizzativo.

La sindaca conclude l’incontro promettendo un prossimo incontro, senza tuttavia stabilire una data.