IMOLA. CHIUSURA DISCARICA, MARCHETTI (LEGA): “TANTO RUMORE PER NULLA. CESSATA ATTIVITÀ GIÀ PREVISTA, HANNO SFRUTTATO L’IMPIANTO FINO ALL’ULTIMO CENTIMETRO QUADRATO”

“Una diretta social annunciata con largo anticipo per creare suspense, che si è però rivelata un nulla di fatto: la discarica ‘Tre Monti’ di Imola chiude come previsto ormai da tempo. L’amministrazione comunale, fedele al proprio stile da social, non ha perso l’occasione per celebrare una non notizia con toni trionfalistici”.

Così si esprime Daniele Marchetti, consigliere comunale della Lega, che da anni segue con attenzione la questione.

“La Giunta comunale non ha nulla di cui vantarsi – afferma Marchetti – nemmeno la chiusura anticipata di un solo mese rispetto ai tempi previsti rappresenta un risultato degno di nota. Questo perché l’impianto è stato portato alla saturazione completa, sfruttando ogni centimetro quadrato disponibile, nonostante fosse stato dichiarato un capitolo chiuso già nel 2020. Nel frattempo, però, via Pediano ha visto transitare una moltitudine di camion, giustificati, in minima parte, dalla gestione dei rifiuti alluvionali. Il resto? Semplice business”.

Marchetti ricorda il proprio impegno sul tema: “Un anno fa scesi in piazza con altre forze politiche e civiche per denunciare quanto stava accadendo. All’epoca ci diedero degli sciacalli, ma oggi i fatti parlano chiaro. Prendiamo finalmente atto della chiusura della discarica, che per troppo tempo è stata la pattumiera d’Italia. Ora vigileremo sui futuri sviluppi, come il possibile spostamento dell’impianto TMB – il trattamento meccanico-biologico dei rifiuti – in una zona più vicina alla città. Un cambiamento che richiede la massima attenzione”.

Non manca una stoccata alla gestione della raccolta dei rifiuti: “Trovo curioso che venga promesso il rinnovo dei cassonetti per la raccolta indifferenziata e dell’organico, eliminando le calotte tanto criticate e introducendo l’apertura con pedale per l’umido. È una battaglia che porto avanti dal 2020, quando presentai una mozione poi respinta. Negli anni sono arrivate tante promesse, ma la sostituzione, guarda caso, cadrà a ridosso delle elezioni comunali. Un vero e proprio spot elettorale, pagato dai cittadini tramite la Tariffa Puntuale” – conclude Marchetti.