ALLUVIONE, IMOLA, CARAPIA (FDI): “UN ERRORE CHIUDERE LE SCUOLE E LASCIARE APERTE LE ATTIVITÀ IN AUTODROMO. LE FRAZIONI IMOLESI ORA SIANO MESSE AL SICURO”


Dal Sindaco di Imola Marco Panieri, presidente dell’ Anci Emilia Romagna, sentiamo dire che i primi cittadini ci sono, ma serve supporto ? A nostro avviso ci dovevano essere anche prima visto che I fiumi e i canali sono di competenza regionale e comunale. In E.R. e in gran parte dei comuni governano loro da decenni”. A dirlo, in una nota stampa, è il consigliere Simone Carapia (FDI) – “È di tutta evidenza la loro responsabilità al riguardo. Sono talmente impreparati in materia che nonostante negli ultimi 18 mesi ci siano state 3 alluvioni hanno continuato a non fare nulla di buono. Il sindaco Panieri presidente dell’ANCI che adesso si raccomanda al Governo, chiude le scuole ma non ferma le attività in Autodromo ne è un chiaro esempio del loro modo di ragionare. Le manutenzioni sistematiche del sistema idrogeologico costano” – ricostruisce il meloniano – “e non danno possibilità di visibilità come inaugurazioni e foto, per cui hanno preferito spendere in altro e adesso piangono dei disastri che si verificano. Inizino veramente a fare l’interesse dei cittadini” – continua nel suo affondo politico Carapia – “e a sistemare il territorio senza nascondersi sempre dietro il cambiamento climatico e ai tempi straordinari con fenomeni straordinari. Quando sono in difficoltà si lamentano e chiedono aiuto al Governo Meloni” – aggiunge – “e poi quando sono stati aiutati e finanziati iniziano a fare  gli arroganti e la lotta politica sulla pelle dei cittadini. Chi deve cambiare pelle sono loro specialmente per quanto attiene la gestione del territorio  che non è più rimandabile e demandabile ad altri. E poi la richiesta: “Il Sindaco Panieri visto che c’è, si metta subito al lavoro per mettere in sicurezza le frazioni colpite dall’alluvione e garantire la sicurezza specialmente di Spazzate Sassatelli, Sesto Imolese, Giardino e Casola Canina. Questi imolesi non possono vivere perennemente con la valigia in mano” – conclude – “perché in 30 anni non si è fatto nulla e dopo tre alluvioni si chiede un fantomatico Piano a Marshal.