NICOLAS VACCHI – MARTA EVANGELISTI (FDI): ALLUVIONE A CASTEL GUELFO, IL PD E IL SINDACO FRANCESCHI FACCIANO ESAME DI COSCIENZA. VOGLIAMO CHIAREZZA.

“Nel territorio di Castel Guelfo di Bologna si sono verificate ben quattro alluvioni in un poco più di anno, da maggio 2023 a ottobre 2024, di cui due nell’arco di un mese, settembre 2024 e quest’ultima.
I cittadini non ne possono più, sono allo stremo, per l’ennesima volta devono fare la conta dei danni e vedere i propri beni distrutti. Alcuni erano da poco riusciti a ristruttura casa dopo la prima alluvione di maggio 2023 e ora si ritrovano di nuovo con le spalle al muro.”
A rompere gli indugi sulla delicata situazione che coinvolge Castel Guelfo, sono gli esponenti di Fratelli d’Italia Nicolas Vacchi e Marta EvangelistiNon si può vivere così. Ma a quanto pare al Sindaco Franceschi sembra non interessare perché in più di anno non ha fatto niente di concreto per mettere in sicurezza il territorio né si è fatto parte attiva in maniera efficace verso altri enti, quale la regione Emilia Romagna, sempre governata dal suo Partito Democratico.”

La messa in sicurezza degli argini? La pulizia dei fossi? La manutenzione fognaria?
Non è stato fatto niente di efficace
” – segnalano rispettivamente i capigruppo meloniani in consiglio a Imola e in Regione: ” cittadini si sono trovati nuovamente a bagno anche in centro al paese.”

Da prima della prima alluvione i cittadini lamentavano preoccupati le condizioni del fiume Sillaro, e non è stato fatto niente.” – attaccano – “Da mesi e mesi i cittadini si lamentavano del sistema fognario, che alle prime gocce vede i tombini rigettare già fuori l’acqua e immaginiamo come possa aggravarsi questa situazione in condizioni di alluvione. E il Sindaco Franceschi non ha mai fatto niente di concreto.

Ma i fondi che il Governo ha messo a disposizione che fine hanno fatto? Perché non sono stati usati per mettere in sicurezza il territorio? Perché Castel Guelfo deve trovarsi in ginocchio per l’ennesima volta per colpa dell’inerzia di qualcuno?
Chiederemo che vengano predisposti i giusti atti di sindacato ispettivo per vedere cosa realmente è stato speso e come. L’unica cosa che sembra sia stato in grado di fare” –
aggiungono – “e lo apprendiamo dai suoi canali social, è quello di dare comunicazione sull’emergenza. Ridiamo per non piangere: i cittadini che hanno perso tutti i loro bene ringraziano.

Solo nelle ultime ore , di fretta e furia, ad allerta rossa già inoltrata, hanno provato di rimuovere il legname accatastato dal ponte in via Dozza– segnalano – Ma è mai possibile che ci si debba muovere sempre all’ultimo, in maniera straordinaria? Queste sono opere di manutenzione che andrebbero fatte ordinariamente, non quando ormai siamo con l’acqua alla gola.”

Anni ed anni di incuria e negligenza prima o poi presentano il conto tutto in una volta, e a farne le spese sono sempre e solo i cittadini.

Basta stare immobile Sindaco Franceschi, basta fare lo scaricabarile di responsabilità politiche, basta addossare tutte le colpe solo ed unicamente al cambiamento climatico e ad enti superiori, peraltro ricordiamo a Franceschi che la Regione è governata dal suo Partito PD.

Una Giunta Regionale che certamente come ha dimostrato la Corte dei Conti ha speso il 10% delle risorse assegnate dal Governo Meloni a guida Fratelli d’Italia nel corso dell’anno passato. Chi deve rispondere di tutto ciò?

Vogliamo parlare dei danni all’agricoltura? Franceschi da assessore circondariale all’agricoltura che cosa ha fatto in diciotto mesi dalla prima alluvione? Quali i risultati della sua azione politica?

Se Franceschi che è sindaco PD dà colpa alla Regione a guida PD, perché non si dimette?

Il Sindaco Franceschi dovrebbe guardare di più in casa propria, farsi un esame di coscienza, assumersi le proprie responsabilità politiche e chiedere scusa ai cittadini.
Predisporremo tutti gli atti di sindacato ispettivo per fare chiarezza sull’accaduto.

Così Nicolas Vacchi, capogruppo imolese di Fratelli d’Italia e Consigliere Metropolitano di Bologna e Marta Evangelisti, capogruppo in Regione.

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