Rebecca Chiarini, consigliera comunale della Lega, ha fatto il punto a margine della Commissione Bilancio da lei convocata questa mattina, 16 giugno 2021 . Alla presenza di tutti i vertici di Formula Imola – ConAmi e Comune – quello che è balzata agli occhi è stata naturalmente la sovvenzione che Con.Ami ha versato alla società che gestisce l’Enzo e Dino Ferrari, Formula Imola Spa. Sovvenzioni multiple (in regola con la legge) ma che a molti stridono dato che, come ricorda Chiarini “sono state concesse soltanto a Formula Imola”.
In che modo e con quale bando? Molto semplice. “il bando consentiva la partecipazione ai proprietari o gestori permanenti di almeno un’infrastruttura sportiva nel territorio che avessero organizzato/realizzato od ospitato presso detta infrastruttura almeno un evento sportivo qualificato di rilevanza internazionale nel corso del 2020.”
“Il Bando consentiva la partecipazione a proprietari o gestori di struttura sportiva che avessero organizzato un evento sportivo internazionale nel 2020”
Si parla di soldi, molti soldi, e non spiccioli, che l’ente dei comuni consorziati, ha in sostanza prestato a Formula Imola – “1.200.000 e un ingente contributo a fondo perduto per € 1.500.000 che hanno consentito di limitare considerevolmente le perdite della società Formula Imola” segnala la consigliera del Carroccio, spiegando come siano “perdite che, unitamente a quelle portate a nuovo nei precedenti esercizi, ammontano a complessivi € 601.325. Significativa la circostanza che l’importo di € 1.500.000 (che era oggetto di apposito bando dichiaratamente a beneficio delle imprese del territorio) sia andato alla sola Formula Imola, del resto l’unica a partecipare alla selezione.
Ma, alla luce dell’opposto pensiero dei cittadini nei riguardi del circuito del Santerno (i “green” e i pro competizioni motoristiche pure), rimane da chiedersi fino a che punto possiamo spingerci nel tenere viva la struttura col denaro del Conami (cittadini). Rebecca Chiarini riassume dunque questa modalità spiegando come “Formula Imola continua ad esistere perché sostenuta dalle ingenti risorse del Con.Ami e, pertanto, dai danari dei cittadini dei Comuni appartenenti al consorzio. Personalmente trovo questa scelta politica non razionale; per quanto si continui a sperare di risolvere tutto con la polifunzionalità, i conti ci restituiscono una verità della quale si dovrebbe prendere atto e che prima o poi renderà non più procrastinabile un reale cambio di prospettiva a beneficio, si spera, della collettività imolese.”