“la situazione non mi pare delle migliori “ – il commento di Simone Carapia (FdI) , il quale, in riferimento a quanto accaduto quest’estate presso l’IC 7 di Imola nel quartiere Pedagna, vuole fare alcune specificazioni, e nel merito, per quel che attiene la sicurezza delle nostre scuole imolesi. Il decreto  Milleproroghe, convertito in legge nel febbraio del 2023,  “ha stabilito che  tutte le scuole di ogni ordine e grado debbano adeguarsi all’attuale normativa in materia di antincendio”  e nello specifico al D.M.  del 26 Agosto del 1992. La specifica normativa definisce i criteri di sicurezza antincendio da applicare negli edifici scolastici, e anche una serie di requisiti tra cui : “le caratteristiche costruttive degli edifici ( materiali ignifughi e vie di esodo); che i sistemi di rilevamento e segnalazione incedi siano a norma, cosi come estintori e idranti, che siano presenti segnaletiche di sicurezza chiare e visibili per le vie di esodo, e che vengano svolte periodiche simulazioni di evacuazione.”

Il comma  5, poi, sempre dell’art 5 della legge n. 14/ 2023 ha posticipato la scadenza per la messa a norma delle scuole,  al 31 dicembre 2024, ad eccezione di asili nidi  e scuole per l’infanzia, la cui proroga è stata posticipata al 2025, e questo  termine  è diventato perentorio,  e non pare che al momento siano previste ulteriori deroghe ad esso.
Pertanto è presumibile che entro questo dicembre, tutte le scuole imolesi dovranno essere in regola con quello che prevede il decreto e  fornire un certificato di idoneità con le vigenti normative in termini di adeguamento standard di sicurezza e omologazione del sistema di segnalazione incendio.

La legge prevede che per le scuole primarie pubbliche, la competenza dell’adeguamento spetti ai Comuni competenti, mentre per le scuole secondarie, l’obbligo ricade sulle Province ( oggi aree metropolitane).

“Le scuole devono verificare lo stato di adeguamento antincendio del proprio edificio” – segnala l’esponente di Fratelli d’Italia – “attraverso una perizia tecnica, svolta dal proprio RSPP, che ogni scuola dovrebbe avere.
“Inoltre, spetta sempre alla  scuola richiedere  la SCIA, il documento di apertura dei lavori, e dopo che la perizia viene svolta, spetta al Comune pianificare gli interventi necessari per l’adeguamento delle normative, e una volta effettuati i lavori, la scuola dovrà apporre la sua firma sul documento di fine lavori che attesterà anche la messa in regola al decreto.”

A tal proposito” – ricostruisce il consigliere – “e proprio in merito ai recenti fatti accaduti  sia all’IC 7 di Imola,  che all’IC 2 di Imola, cosa pensa di fare  il Comune di Imola in merito alla messa a norma degli edifici scolastici pubblici, e in merito di sicurezza  e di antincendio?”

“La richiesta, proveniente da alcuni genitori, e posta al Comune tempo fa, non ha ancora trovato una risposta ufficiale” – rende noto il meloniano – “I genitori imolesi hanno chiesto al  Sindaco quanti fondi sono stati messi a bilancio per l’edilizia pubblica?

Fortunatamente, ciò che accaduto all’IC7 non ha provocato danni alle persone: “ma quante sono le scuole non in regola con il sistema antincendio e soprattutto quante scuole riusciranno a rispettare la data del 31 dicembre 2024?” si chiede –
Se per l’IC2 non è ancora chiara la causa che ha fatto saltare l’allarme” – ricostruisce il meloniano – “come hanno potuto accertare i vigili della CASERMA vicina, e benché la dirigente non abbia voluto dare ulteriori informazioni in merito,  l’accaduto  ha scatenato  un certo sconcerto tra i genitori imolesi, che si stanno domandando quanto sono sicure le scuole imolesi?

Il Governo NON HA DATO ULTERIORI PROROGHE AL DECRETO MILLEPROROGHE, pertanto, se entro il 2024, le scuole non saranno in regola con il certificato antincendio, fa sapere l’esponente di centro-destra “il Comune rischierà di pagare pene pecuniarie severe e sanzioni amministrative.”

L’adeguamento è fondamentale nelle scuole per garantire sicurezza di studenti e insegnanti e personale scolastico: “tant’è che si sono resi evidenti i problemi relativi alle norme antincendio, e ciò non solo  in merito a quanto accaduto all’IC 7, menzionato  anche dall’assessore Raffini nell’articolo del Resto del Carlino” – osserva poi Carapia- ” ma anche presso altri istituti imolesi, che i genitori lamentano non a norma con le leggi vigenti; come per esempio la scuola media inferiore Valsalva” – denuncia – “dove si sono verificati casi di svenimento a causa dell’elevato caldo e per la mancanza di condizionatori, o come per  l’ lC 2, dove a Giugno di quest’anno, scattò l’allarme antincendio, mentre erano in corso i lavori per  la costruzione del nuovo ascensore. Per non parlare poi dei lavori di ripristino del plesso di Sante Zennaro non ancora completati” – la denuncia dell’esponente di Fratelli d’Italia -“il fatto che le scuole imolesi non versino in buono stato,  non lo dice solo una parte politica, ma gli stessi genitori degli studenti imolesi, e fra questi genitori anche quelli dell’IC 2  che hanno fatto recapitare diverse lettere al Comune, soprattutto in merito a quanto accaduto l’inverno scorso, dove un’intera classe della scuola materna Carducci è rimasta al freddo fino a MAGGIO, senza che nessuno facesse qualcosa!!  I genitori della materna Carducci  stanno ancora aspettando che il Sindaco si decida a rispondere e incontrarli” – rende noto – “come precedentemente accordato con la dirigente dell’Istituto stesso.” 

Fratelli d’Italia pone dunque un appello pubblico all’amministrazione comunale: “Sappiamo di essere in procinto della scadenza del decreto Milleproroghe per l’adeguamento delle scuole imolesi alla normativa antincendio? Chi deve garantire affinché le leggi vengano rispettate, per la tutela nostra, dei nostri figli e di chi opera nella scuola ?? Chi deve garantire che gli edifici pubblici scolastici siano a norma: la scuola? Il Comune? L’Area Metropolitana? E quanti fondi spendiamo per garantire la sicurezza dei nostri bambini, nelle scuole pubbliche?