Imola. Sembra davvero vicina la partenza del cantiere dell’asse attrezzato con lo sblocco dei fondi di autostrade, l’opera per anni incompiuta e quella strada contro un muro potrebbe avere i giorni contati, con la realizzazione dell’ultimo agognato tratto, diventato negli anni ormai un’utopia. Ma riflettori accesi sul progetto, secondo Carmen Cappello “Quello previsto dall’amministrazione non è quello più idoneo. È una bretellina che riprende il progetto, rivisto a due corsie, dell’amministrazione Sangiorgi” – secondo Cappello, il rischio per l’ultimo tratto dell’opera è quello – “che passi a pochi metri dalle case e viaggi in superficie, generando rumore, vibrazioni e inquinamento intollerabili.Un progetto che avevamo avversato (all’epoca anche da parte del Pd che era all’opposizione)“
Anche Simone Carapia (Fratelli d’Italia) si focalizza sul tipo di opera – “da almeno dieci anni passata a Bretellina e chissà che non diventi una cinturina” – chiosa provocatoriamente, augurandosi “che questa sia la volta buona, visto quanto speso, inchiesta giornalistiche parlarono di uno dei tratti di pochi chilometri tra i più costosi in Italia.” E gli amministratori, secondo il meloniano, dovrebbero fare– “Meno annunci e più concretezza per un opera incompiuta da anni che chi governa a parlarne dovrebbe solamente arrossire e nascondersi”.
Daniele Marchetti (LEGA) si augura che – “l’amministrazione comunale mantenga realmente la parola sul percorso partecipato, per rendere il meno impattante possibile questa realizzazione e sulla riqualificazione dell’area circostante“. Una richiesta, che il leghista avanza già “da inizio mandato e più recentemente durante l’unica commissione competente che ha trattato l’argomento, quando si discutevano le diverse ipotesi di realizzazione. Oltre all’impatto sui residenti” – ammonisce il leghista – “chiediamo un occhio di riguardo per le attività commerciali presenti su via D’Acquisto, che verrà bypassata dalla Bretella e potrebbe subire un calo di passaggio. Per questo sarà fondamentale creare le condizioni per agevolarne la promozione e la sosta.”
Controcorrente Ezio Roi (M5S) che sostiene l’ipotesi più ambientalista. Dal momento che quella investita sarà “una cifra rilevante” – ripercorre l’ex Magistrato – “non servono nuove tangenziali molto impattanti per il territorio. Io capisco chi voglia la Bretella” – ammette Roi – “ma ad oggi non è forse la scelta giusta continuare a costruire tangenziali impattando sul territorio. Abbiamo strade extraurbane ampiamente dissestate. In un’ottica” – ribadisce – “in cui, anzichè consumare suolo, si dovrebbe aggiustare ciò che già abbiamo, potenziando i trasporti pubblici e aggiustando la rete stradale già presente.”
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