Imola. Come prevedibile, anche a Imola si costituisce un nuovo Comitato contro il quadruplicamento della linea ferroviaria adriatica del tratto Bologna- Castel Bolognese. Il gruppo di cittadini , che va d Pontesanto a Campanella, sta silenziosamente raccogliendo firme contro l’opzione progettuale di RFI di affiancamento a nord: quindi, si tratterebbe del secondo Comitato dopo quello delle frazioni, che vuole opporsi all’ipotesi progettuale che coinvolgerebbe l’affiancamento alla linea ferroviaria esistente, nel tratto cittadino, per circa 3 km – “su viadotto alto 8/10 metri con barriere anti rumore alte 5 metri” – fanno sapere. *Questa opzione era stata scartata in primis da RFI e da Italferr per l’impatto ambientale e per la valutazione costi/benefici ma era poi ritornata in primo piano dopo le contestazione dell’altra ipotesi di percorso che prevedeva il bypassing del territorio urbano correndo parallelo al tracciato autostradale A14. “L’affiancamento avrebbe come conseguenza lo stravolgimento del tessuto urbano, residenziale ed industriale circostante” – ricostruiscono i cittadini – “consolidatosi nel tempo con effetti non solo a nord ma anche a sud della linea ferroviaria storica.“
“Tale opzione” – osservano – “porterebbe, per quanto riportato dalle fonti, a numerosissimi espropri e demolizioni sia di abitazioni che di strutture produttive con conseguente svalutazione di tutti i fabbricati edilizi circostanti. Ma, fatto ancor più grave, questa ipotesi comporterebbe un impatto ambientale devastante” – aggiungono – “dal punto di vista visivo, e, non secondario, effetti potenzialmente nocivi alla salute e al benessere dei cittadini come inquinamento acustico, polveri sottili, campi elettromagnetici, vibrazioni. Come pensare ad una linea Alta Velocità che passa a 800 metri dalla torre dell’ orologio, che è il centro della città? O anche 1000 metri dalla Rocca Sforzesca?“ “L’opzione “affiancamento” rappresenterebbe uno scempio architettonico per la nostra città di Imola” – fa sapere il neo costituito gruppo di cittadini- “Per questa ragione è importante per noi che anche i cittadini non direttamente o apparentemente interessati alla questione (in quanto residenti in aree lontane dalla ferrovia) facciano sentire da qui la loro voce . “Vorremmo infine sottolineare” – concludono – “che non vogliamo apparire come i “comunque contro”; progresso e innovazione devono sì andare avanti, non ci opponiamo all’Alta velocità in sè, ma pretendiamo che tutto venga progettato con criteri di lungimiranza e corretta gestione delle risorse.”
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