Quali sono le reali condizioni strutturali del ponte Bailey di Borgo Tossignano? Con le ultime piene l’interesse sull’unica opera a dimostrazione del passaggio del fronte bellico in Val Santerno, è tornata in primo piano. Il suo valore storico culturale è indiscutibile. Ma è altresì fuori di dubbio come le sue condizioni vadano verso un inesorabile quanto ormai rapido deperimento. Il ponte va salvato? Secondo molti sì.
Specie dopo l’ultima piena del Santerno che potrebbe aver accentuato anche il deperimento strutturale del manufatto ( in particolare la pila centrale, da tempo corrosa). Piena che ha mostrato anche tutti i limiti del ponte di Rineggio, erede del Bailey. L’opera eretta nel ’44, grazie alla sua altezza e alla più adeguata campata, non è stata comunque travolta dalla piena, a differenza – seppur in maniera parziale – di quello più moderno.
Il manufatto ricade sotto diverse competenze: le spalle di pertinenza comunale, le strutture in ferro in capo al genio militare – che nel 2020 aveva dichiarato l’opera inagibile e irrecuperabile- mentre la pila centrale di responsabilità del servizio area Reno e Po di Volano. Anche il Sindaco Ghini ha sempre ritenuto come fosse in piedi l’idea di intervenire per il recupero del ponte, nonostante le difficoltà a metter d’accordo tutte le realtà competenti.
Giacomo Buganè, Presidente di GEOLAB, da tempo si spende per il destino del Bailey: “in realtà si tratta di due ponti in uno: il Modello MK-2 che dopo la guerra è stato appoggiato sul pilastro centrale per sostituire il ponte distrutto dagli eventi bellici.
“Ha svolto egregiamente il servizio fino al 1980″ – ricostruisce l’ex Vice-Sindaco di Imola – “quando è stato dismesso per la costruzione dell’attuale ponticello. Il pilastro centrale, senza manutenzione da oltre 40 anni, dà segni di cedimento. L’impalcato di legno di larice è stato portato via. Rimane la struttura in ferro. Ad occhio e croce” – rammenta – sono 400 + 400 quintali per una lunghezza di 24 + 24 metri, che andrebbero restaurati, sabbiati, riverniciati.” – osserva anche come – Il rinforzo del pilone dovrebbe essere fatto dal Servizio Tecnico di Bacino della R.E-R. Il restauro a cura del Genio Militare. Coordinamento e gestione del Comune.”
Quando proposi l’uso per la ciclabile mi si opposero ostacoli insormontabili” – allarga le braccia il Presidente di Geolab – “La difficoltà a mettere d’accordo i tre enti nei tempi brevi a lavori per la ciclabile iniziati. I costi, non compresi nel finanziamento della ciclabile. Successivamente alla proposta” – aggiunge – “qualcuno ha ripreso l’idea, ma con me non si è fatto vivo nessuno.”
“Il Comune di Pianoro che non aveva Bailey sul territorio, ne ha comprato uno dalla provincia di Forlì. Da mettere nel percorso della Linea Gotica. Al solito, chi non ha le cose gli attribuisce valore. Chi le ha non le considera.” – ammette – Eppure sarebbe una galleria all’aria aperta. Per metterci cartelloni illustrativi del territorio, dell’ambiente, degli eventi bellici. E per attraversare il fiume in sicurezza” – conclude Buganè – “almeno con delle ambulanze, quando il ponte a troppo ridosso della chiusa bisogna chiuderlo durante le piene. E questo ormai, capita (2014 – 2016- 2019 – 2023 ) ultimamente. Non proprio episodi rari.”
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