CENTRO ASSISTENZA URGENZA AL VIA DAL 21 DICEMBRE: SARANNO UBICATI PRESSO GLI AMBULATORI DELL’EX CONTINUITÀ ASSISTENZIALE, EX GUARDIA MEDICA, AL PAD. 15 DELL’OSPEDALE VECCHIO. DUBBI E PATOLOGIE TRATTATE
Imola. Il 21 dicembre è prevista l’inaugurazione del CAU a Imola: il nuovo “Centro di Assistenza Urgenza” sarà ubicato negli spazi degli ambulatori di continuità assistenziale, ex guardia medica, all’Ospedale Vecchio, lato via Caterina Sforza.
Sul sito dell’Ausl di Imola vi sono tutta una serie di informazioni ma non l’indirizzo dei nuovi ambulatori; i CAU, appunto, sono il frutto della nuova riforma regionale “dell’emergenza-urgenza” dedita a dare una risposta al problema degli accessi “impropri” ai Pronto Soccorso.
Le perplessità maggiori, riscontrate da una certa parte di medici di base, mondo dell’associazionismo sanitario e politica, si dedicano al decentramento del “Centro di Assistenza e Urgenza” rispetto al Pronto Soccorso di Via Montericco. Può essere considerato uno svantaggio, dal momento che collocare i CAU in Via Montericco avrebbe significato poter contare sulla vicinanza di colleghi ed apparecchiature del PS?
E così l’utente, sempre che sia in grado di ritenere il suo male di carattere d’urgenza minore – primo problema – dovrà chiamare un numero telefonico, dove a rispondere non sarà probabilmente un sanitario – figura questa in grado di fornire un primo orientamento diagnostico, ma, come si pensa, un semplice operatore aiutato dall’algoritmo di un computer. Insomma, ci si augura che il CAU, che sarà aperto dalle 8.00 alle 20.00, non finisca per tramutarsi nuovamente in un ambulatorio di continuità assistenziale. Dal momento che, come evidenziano dall’Associazione ‘Noi Imola’– “nei Cau gli infermieri sono dipendenti Asl ma i medici sono quelli inseriti nella Ca oppure sono dei Mmg che aderiscono volontariamente al servizio” – ricostruiscono – “e in genere si tratta di medici giovani, specializzandi che devono scegliere ancora la loro strada professionale definitiva”.
Alla base di tutto il timore dei cittadini sfoci nel costringerli a farli recare ugualmente al Pronto Soccorso.
I cittadini, si apprende dal sito dell’Ausl – “Accedendo al CAU, verranno accolti dall’infermiere che procederà con l’intervista di inquadramento del bisogno, a cui seguirà la visita medica ed eventuali ulteriori approfondimenti diagnostici come l’elettrocardiogramma, la radiografia e alcuni esami di laboratorio. Il medico del CAU” – prosegue l’azienda – “potrà poi valutare, e se necessario prescrivere, prestazioni specialistiche a completamento diagnostico, anche alla conclusione del percorso CAU. In questo caso l’esito della prestazione di approfondimento dovrà essere valutato dal Medico di Medicina Generale o dal Pediatra di Libera scelta, che sono i riferimenti per ogni cittadino assistito, senza tornare al CAU. “
Le patologie che verranno trattate nei CAU, saranno
- lesioni o dolori agli arti
- eritemi
- punture da insetti
- febbre
- lombalgia
- dolori addominali
- lievi traumatismi
- ferite superficiali
- irritazioni cutanee
- dolori articolari o muscolari
- coliche
- sintomi influenzali
- tumefazioni
- nausea o vomito
- richiesta di counselling su terapie e prescrizioni
- medicazioni e altre prestazioni infermieristiche