CIRCONDARIO, COBAS: “LA FLESSIBILITA’ E’ MATERIA DI CONTRATTAZIONE. L’ASSEMBLEA DELLE LAVORATRICI E DEI LAVORATORI DICE NO AI NUOVI ORARI. I COBAS SONO FAVOREVOLI ALLO STATO DI AGITAZIONE. “
Imola. Nullità del regolamento rilevabile dal giudice d’ufficio per difformità dal CCNL L’intervento dei sindacati presso la componente politica del Nuovo Circondario Imolese, richiesto dall’Assemblea, è riuscito nell’intento di ammorbidire i precedenti toni ultimativi dei tecnici della delegazione trattante di parte pubblica. Sono quindi state accettate alcune proposte, che hanno consentito di correggere gli aspetti più macroscopici e problematici del testo presentato alla Giunta del Nuovo Circondario, come la cancellazione d’ufficio delle ferie non godute nei tempi previsti, il riconoscimento dello straordinario solo dopo 30 minuti (ora portati a 15 con riconoscimento una volta effettuato l’orario d’obbligo), la previsione dell’orario libero su autorizzazione del dirigente per particolari casistiche di lavoratori. Rimangono irrisolti molti nodi, come la cancellazione dell’orario aggiuntivo oltre un certo limite di ore, la riduzione per alcuni enti della fascia di flessibilità in uscita (argomento esplicitamente riservato dal CCNL alla contrattazione (*), problemi connessi alla compresenza che richiederebbero immediatamente deroghe a un regolamento appena approvato per garantire i servizi, la questione di limiti per il buono pasto non previsti dal contratto nazionale. E’ importante ribadire che non si chiedono favori all’Amministrazione ma si tratta di rendere il testo equo e conforme alle norme vigenti e al contratto nazionale: in caso contrario il giudice può dichiararne la nullità d’ufficio. Alla luce di tutti gli aspetti negativi e da chiarire, che richiedono gli idonei tempi e confronti, si ritiene pertanto altamente inopportuno il termine imposto dall’Amministrazione del 1 ottobre per l’entrata in vigore del regolamento, mentre sarebbe certamente più idoneo fissarla al 1 gennaio 2024. Questo consentirebbe ai lavoratori di valutare e concordare meglio le proprie richieste, ad esempio quelle emerse attraverso il questionario recentemente proposto. Un termine così ristretto ha peraltro costretto a convocare una assemblea on line, che non ha permesso a tutti i lavoratori di accedere per problemi tecnici, consentendo solo 100 collegamenti e ledendo gravemente il diritto sindacale alla partecipazione. Anche le votazioni sono state affrettate e non sufficientemente chiare vista la lunghezza del dibattito. Il quesito è stato formulato in un primo momento in modo fuorviante, quindi la votazione è stata ripetuta. Si è tuttavia raccolta solamente l’indicazione degli ammessi on line. La maggioranza si è espressa contro il regolamento proposto ma non c’è stato modo di decidere come proseguire l’opposizione al regolamento, e questo rischia certamente di penalizzare le lavoratrici e i lavoratori. Ai forti dubbi sulla correttezza complessiva di tale modo di procedere, si aggiunga una valutazione puramente politica: con 8 comuni su 10 che nel 2024 dovranno votare i propri rappresentanti, è veramente il momento di creare disservizi per i cittadini e difficoltà negli uffici? I Cobas si riservano in ogni caso di intraprendere le azioni che riterranno più opportune per contrastare questo regolamento e la metodologia adottata mentre sollecitano le RSU ad attivarsi analogamente in tal senso, assicurando il proprio sostegno. (*) Art 4, c. 4 CCNL 2022 funzioni locali lettera p), sono oggetto di oggetto di contrattazione integrativa “i criteri per l’individuazione di fasce temporali di flessibilità oraria in entrata e in uscita, al fine di conseguire una maggiore conciliazione tra vita lavorativa e vita familiare”;