LA NASCITA DEL QUARTIERE PIÙ GRANDE DI IMOLA, UNO TSUNAMI DI CEMENTO PRENDE IL POSTO DELLE CAMPAGNE: CAMBIA COSI IL MODO DI VIVERE DEGLI IMOLESI
Imola. Il progetto di lottizzazione della Pedagna-Ovest fu realizzato dall’ingegner Morelli per conto dell’amministrazione comunale. Le caratteristiche principali dovevano essere l’ampia dotazione di parcheggi, verde pubblico attrezzato che si snoda in maniera fluida da comparto a comparto. Collegati tra di loro con camminamenti pedonali e ciclabili fino a raggiungere le strutture sportive, le scuole e la Tozzona, posti a sud del quartiere, senza interferenze viarie.
Il colpo d’occhio fu impressionante: gli alti edifici appena costruiti, posti tra strade e parcheggi ancora deserti, facevano sembrare l’enorme quartiere nascente più simile a un sobborgo della Corea del Nord. Questa sensazione scemò con il crescere delle alberature e l’arrivo dei primi abitanti.
Per costruirla non bastarono le imprese di Imola: il lavoro era così tanto – dal momento che i palazzoni vennero edificati in pochissimo tempo – che nel cantiere più grande che la storia imolese ricordi giunsero imprese edili da varie zone dell’Emilia Romagna. Non mancò chi criticò l’intervento: c’è chi contestò l’utilizzo del troppo calcestruzzo, che faceva “a cazzotti” con le colline e le campagne circostanti. Villette con palazzi di oltre dieci piani a ridosso tra loro; l’ubicazione troppo isolata della Chiesa di San Francesco, prossima alla via Montanara e alla Pedagna Est.
LA PRIMA PIETRA
Il primissimo intervento edilizio che coinvolse la Pedagna Ovest fu attuato dalla Coop. La Villa, che confluì poi successivamente in Aurora 2a.
Già questo primo cantiere si caratterizzò per edifici molto diversi, sia dal punto di vista tipologico che volumetrico ma da ben integrare tra loro. Alcuni pluripiano che comprendevano molte unità abitative (Via Mascagni) mentre in Via Montericco e Respighi trovarono spazio villette a schiera di due piani, per soddisfare anche le richieste di abitazioni con ingressi indipendenti. Non poteva dunque mancare un’ampia area verde attrezzate al fine di integrare al meglio le due tipologie abitative, con un elevato standard di parcheggi.
PEEP MONTERICCO
All’inizio degli anni ottanta cominciò la seconda fase di costruzione del quartiere Pedagna: venne progettato nell’area posta tra le vie Montericco e Puccini. Si caratterizzava per una diversità tipologica degli edifici, con l’alternanza di condomini a tre piani e torri a cinque piani.
IL CENTER-SHOP PEDAGNA
Il cuore pulsante del quartiere è il quadrilatero ubicato tra Via Puccini e via Rossini, dove sono presenti decine di attività: una soluzione per non far mancare niente ai futuri residenti e evitare che potesse diventare un quartiere dormitorio.
Bar, parrucchieri, cartolibreria, ottico, merceria, profumeria, pescheria, pizzeria, negozi di calzature, gelateria, discount, market, negozio d’abbigliamento, barbiere, l’Hotel Donatello con centro congressi, rosticceria, cinema, caramelleria, farmacia, videonoleggi, tabaccherie, lavanderia.
Insomma, non si scherza quando si dice che la Pedagna è un quartiere che può ritenersi indipendente dal resto della città. 20 mila abitanti e quasi 100 attività con l’apporto della recente “zona A” Montericco.
Dalla nascita del quartiere è presente ancora qualche esercizio commerciale dell’epoca , un modo per mantenere salde le radici del quartiere e dei suoi abitanti, uniti alle novità che si alternano nella zona residenziale più appetibile di Imola.
PEDAGNA, LA NASCITA DI UN QUARTIERE