La manifestazione ideata, organizzata e gestita dal gruppo dei Canterini e Danzerini Romagnoli Turibio Baruzzi APS di Imola, dopo aver riconfermato nel 2022 la propria valenza come uno degli appuntamenti del calendario estivo più apprezzati e radicati sul nostro territorio, torna dal 21 al 25 luglio 2023 con la 32° edizione che coinvolgerà in cinque serate la città di Imola, il circondario imolese e la provincia di Ravenna.
Il programma prevede:
Venerdì 21/07 CASALFIUMANESE, Piazza A. Cavalli Ore 21:00 Spettacolo
Sabato 22/07 IMOLA, Centro storico Ore 10:00 Sfilata dei gruppi
IMOLA, Rocca Sforzesca Ore 21:00 Spettacolo
Domenica 23/07 IMOLA, Rocca Sforzesca Ore 21:00 Spettacolo – serata sponsor Banca di Imola
Lunedì 24/07 MASSA LOMBARDA, Piazza Matteotti Ore 21:00 Spettacolo
Martedì 25/07 RIOLO TERME, Piazza Mazzanti Ore 21:00 Spettacolo
Il gruppo Turibio Baruzzi con la ripartenza del 2022, dopo due anni di fermo forzato causa pandemia, è riuscito a restituire al pubblico il Festival nelle modalità tradizionali, con due gruppi europei ed uno italiano. Quest’anno, In un’ottica di costante rinnovamento, sviluppo ed evoluzione della manifestazione, è orgoglioso di annunciare la partecipazione all’edizione del 2023 di due gruppi europei ed uno extra europeo proveniente dal Sud America.
I gruppi partecipanti saranno:
FOLK DANCE ENSEMBLE “ZDRAVETS” – BULGARIA (Sofia)
THÜRINGER FOKLORE TANZENSEMBLE RUDOLSTADT – GERMANIA (Rudolstadt)
WALMAPU COMPAÑIA FOLKLÓRICA DE CHILE – CILE (Santiago)
Il gruppo imolese dei Canterini e Danzerini Romagnoli Turibio Baruzzi parteciperà, per fare gli onori di casa in veste di quarto gruppo, alle due serate imolesi con cante e danze della tradizione di Romagna.
Tutti gli spettacoli saranno gratuiti. In caso di maltempo la manifestazione si terrà al teatro comunale Ebe Stignani di Imola.
La 32° edizione del Festival Internazionale del Folclore di Imola vuole proseguire nel consolidamento delle finalità che hanno sempre caratterizzato la manifestazione. Attraverso spettacoli di elevata qualità artistica, di tradizioni popolari, creare un momento concreto di confronto, conoscenza, comprensione, tolleranza e valorizzazione delle diversità culturali. Il Festival intende il folclore come strumento di conoscenza, pace e amicizia fra la gente di origine e costumi diversi: un veicolo di solidarietà fraterna fra i popoli di tutto il mondo.
FOLK DANCE ENSEMBLE “ZDRAVETS” – BULGARIA (Sofia)
Un po’ balcanica e un po’ orientale, la Bulgaria è un paese ricco di tradizioni. Posta nell’angolo sud-orientale dell’Europa, alle porte dell’Asia, la Bulgaria presenta caratteri particolari che la differenziano dagli altri Paesi balcanici. La varietà di culture di matrice greca, slava, ottomana e persiana si riflette sul ricco patrimonio di danze, musica e costumi. L’antica Tracia, l’influenza ottomana, le montagne, il Mar Nero, la scrittura cirillica: un misto di suggestioni che rendono la cultura bulgara misteriosa e poco decifrabile, almeno da lontano. Ma, osservando le danze tradizionali, si intuisce un ricco patrimonio di tradizioni, che parla di storia, musica, religioni e di attaccamento alla terra che si riflette nelle vecchie leggende e nei riti che accompagnano i diversi momenti della vita umana. Il Folk Dance Ensemble “Zdravets” fu fondato nel 1984 a Sofia, capitale della Bulgaria. Grazie alla sua immagine, identità e bravura artistica, l’ensemble “Zdravets” è uno dei più importanti gruppi attualmente attivi in Bulgaria. “Zdravets” ci presenterà un ricco e variegato repertorio di danze e canti provenienti dalle sette specifiche aree etnografiche in cui la Bulgaria, sotto il profilo folkloristico, è suddivisa, ognuna con il proprio colore e suono. Un patrimonio culturale che testimonia una tradizione millenaria. Numerose sono le danze rituali, le più antiche si ricollegano alla natura enfatizzando l’elemento magico, altre si rifanno ai rituali sociali come il matrimonio. Avremo occasione di conoscere le famose danze Shopski (la regione Shopski copre la parte occidentale della Bulgaria attorno alla capitale Sofia), le danze della Tracia (regione storica situata nell’estremità sudorientale della penisola balcanica che comprendeva l’odierno nordest della Grecia, il sud della Bulgaria e la Turchia europea), le danze Pirin (regione montuosa della Bulgaria sudoccidentale), le danze Dobrudzha (Dobrugia regione ripartita tra la Bulgaria e la Romania) nonché le tradizioni di particolari festività nazionali. Il ricco folklore, la varietà dei ritmi, delle melodie, la perfezione artistica e gli attraenti costumi sono maestosamente combinati per creare immagini di bellezza che rispecchiano lo spirito dei popoli bulgari e la loro personalità unica. Le cosiddette “chamber dances” completano ed arricchiscono il programma grazie al loro valore artistico ed impatto estetico, per dare freschezza ed un tocco finale alla performance dell’ensemble “Zdravets”. Sicuramente la Bulgaria, già rappresentata in passato al Festival imolese: nel 1996 dal gruppo “Pautalia” e nel 2003 dal gruppo “Pastrina”, anche questa volta provocherà un vulcano di emozioni negli spettatori.
THÜRINGER FOKLORE TANZENSEMBLE RUDOLSTADT – GERMANIA (Rudolstadt)
L’ensemble fu fondato nel 1960 come “Gera Dance Studio”, diventando poi il “Gera District Folklore Dance Ensemble” con base nella Ludwigsburg a Rudolstadt. In poco tempo l’ensemble si classificò uno dei migliori gruppi di danza folkloristica nella ex-GDR (Germania dell’Est). Oggi, il gruppo salvaguarda con grande dedizione il proprio patrimonio culturale mantenendolo vivo tramite le danze. Dal 1995 il programma include anche danze con interpretazioni moderne, denominate show dances.
L’ensemble di Rudolstadt cura attentamente il folklore tedesco, ama e vive soprattutto le tradizioni della propria regione, la Turingia. La Turingia è uno stato della Germania centro-orientale rinomato per le vaste foreste in mezzo a cui si innalzano alte colline e per i paesini medievali. La sua capitale è Erfurt, sede di una cattedrale dell’VIII secolo dove Martin Lutero, padre della riforma protestante, ricevette gli ordini sacerdotali. Rudolstadt, l’odierna sede del gruppo, è un’affascinante destinazione nel cuore della Turingia, una città che offre una ricca storia, cultura e paesaggi mozzafiato dove, ogni anno si tiene il famoso festival del folklore con partecipanti provenienti da tutto il mondo.
Con passione, entusiasmo e ricche acrobazie vengono elaborate antiche usanze per presentarle ad un vasto pubblico nazionale ed internazionale. La diversità dei costumi e delle tradizioni, canti e danze viene presentata in un programma di alta qualità artistica. L’ensemble presenta un repertorio ricco di danze sceniche che spaziano dalle festività primaverili alle celebrazioni da kermesse, da usanze praticate dagli artigiani alle consuetudini delle gilde, le tipiche corporazioni medievali, fino alle semplici danze folkloristiche tradizionali. Uno spettacolo che trasmette un’emotiva immagine generale del modo in cui vivevano gli abitanti della Turingia in un tempo remoto. Il gruppo rappresenterà per la prima volta in 32 anni la Germania al Festival e questo renderà sicuramente felice la presentatrice storica del Festival Ulrike, la nostra tedesca “romagnola”.
WALMAPU COMPAÑIA FOLKLÓRICA DE CHILE – CILE (Santiago)
L’ensemble Walmapu Compañía Folklórica de Chile è una compagnia indipendente che vuole promuovere le tradizioni e le culture del popolo cileno. Il nome Walmapu è di origine Mapudungun, una lingua parlata nel Cile centrale e meridionale e significa “vicino alla terra”, un nome che si riferisce al territorio tradizionale del popolo dei Mapuche il gruppo etnico più popoloso del Sudamerica e anche quello che più di tutti ha resistito all’assimilazione europea. Il gruppo Walmapu proviene da Santiago del Cile, la capitale che si trova ai piedi della Cordigliera delle Ande, dove morì nel 1973 Pablo Neruda, il “poeta dell’amore”. Il Cile è la nazione più lunga del mondo la cui storia iniziò circa tredicimila anni fa. Walmapu invita gli spettatori a viaggiare insieme alla scoperta di un paese che si estende lungo l’Oceano Pacifico, che è attraversato dalle Ande, che include il deserto di Atacama e la misteriosa e remota Isola di Pasqua. Sotto il profilo culturale, il Cile è il risultato dello stratificarsi di una moltitudine di culture succedutesi nel tempo a partire da quelle dominanti come la precolombiana e il colonialismo spagnolo. Gli incroci culturali e le contaminazioni caratterizzano i balli tipici del Cile, una nazione che ha incorporato e riadattato le danze indigene delle Ande, quelle di origine europea e anche alcune di quelle presenti in altri paesi sudamericani. Oltre alla Cueca, danza nazionale dal 1979 di cui esistono diverse varianti, sul territorio cileno sono diffusi numerosi balli regionali e locali, alcuni dei quali legati a feste tradizionali. Un capitolo a parte è rappresentato dai balli dei nativi Mapuche, strettamente legati alle cerimonie religiose o rituali per chiedere agli dei e ai santi cattolici il bel tempo, la salute, oppure per ringraziare dei favori ricevuti, attraverso le “machis”, figure medico-religiose. Gli spettatori subiranno il fascino della musica andina e delle sue danze, anche per merito degli strumenti tradizionali – soprattutto quelli a fiato – che creano un’atmosfera unica ed irripetibile. Avranno l’opportunità di scoprire il Cile, una nazione che si potrebbe definire come l’ultima frontiera del viaggiatore, “la culla delle tradizioni, dove la ruralità vive a stretto contatto con la modernità delle grandi città” per citare il grande Pablo Neruda.
CANTERINI E DANZERINI ROMAGNOLI TURIBIO BARUZZI APS
Il gruppo imolese dei Canterini e Danzerini Romagnoli Turibio Baruzzi APS nasce nel 1927, come corale di voci maschili composta da semplici contadini, artigiani ed operai uniti dall’amore per la propria terra. Nel 1955 viene integrato il corpo di ballo, accompagnato dall’orchestra che va ad arricchire il repertorio del gruppo con le danze tradizionali. Ad oggi il sodalizio conta una settantina di elementi e si avvicina all’eccezionale traguardo dei 100 anni di attività.
Presenterà spettacoli tratti dal patrimonio storico-culturale romagnolo composto da canto corale, danze e musica. Le cante, concepite per quattro voci virili, hanno motivi musicali e forme melodiche inconfondibili. Rappresentano una forma d’arte unica nel suo genere esclusiva della Romagna e uno dei patrimoni più importanti del nostro folklore. Le danze tradizionali delle zone di pianura e di montagna, rispecchiano l’anima e il colore della terra di Romagna e sono caratterizzate da movenze e cadenze molto vivaci e briose.
Il gruppo ha ricevuto diversi riconoscimenti a livello nazionale e locale: nella sua lunga storia ha partecipato a tante manifestazioni nazionali ed internazionali.
DICHIARAZIONE DELL’ASSESSORE ALLA CULTURA – Giacomo Gambi
“Tornano i colori, le danze ed i suoni del Festival del Folclore grazie ai Canterini e Danzerini Romagnoli “T. Baruzzi”, un’attività svolta in collaborazione con il Comune di Imola ed ospitata nella nostra Rocca Sforzesca.Conoscere le musiche e le danze tradizionali di altri Paesi è un modo per entrare in relazione con altre realtà: il Festival crea un momento ludico ma concreto di confronto, conoscenza, comprensione, tolleranza e valorizzazione delle diversità culturali. Il Folclore è strumento di pace ed amicizia ed un veicolo di solidarietà tra i popoli. Questo scambio reciproco, anche quest’anno, arricchirà noi ed i gruppi ospitati”.
DICHIARAZIONE DEL PRESIDENTE DEL GRUPPO CANTERINI E DANZERINI ROMAGNOLI TURIBIO BARUZZI APS – Riccardo Franzoni
La 31° edizione del Festival Internazionale del Folclore è ormai un ricordo, ma un bel ricordo. Dopo due anni di difficoltà che hanno sconvolto la vita di tutti, siamo riusciti a restituire al pubblico il Festival Internazionale del Folklore nelle modalità tradizionali. Con questa 32a edizione vogliamo confermare la ritrovata continuità e qualità della manifestazione facendo un altro importante passo in avanti verso quella che era la manifestazione pre-pandemia e possiamo dire di esserci ormai riusciti. L’ anno scorso si sono esibiti due gruppi europei ed uno italiano, quest’ultimo nelle sole serate imolesi, tutti di alta qualità. Permettetemi se pur dopo un anno di ringraziare nuovamente il nostro gruppo T.Baruzzi che l’anno scorso, per garantire la qualità e varietà artistica del Festival, si è esibito tutte le sere facendo uno sforzo eccezionale: ma anche questo ci ha permesso di essere qui oggi. Quest’anno, oltre a due bellissimi gruppi europei, torniamo ad ospitare un gruppo extra europeo, quello del Cile. Questo ovviamente è possibile grazie all’impegno di tutti i componenti del gruppo e dei vari sponsor enti ed istituzioni che anche quest’anno hanno rinnovato il loro supporto, senza i quali per noi non sarebbe possibile realizzare tutto ciò. Per ultimo vorrei ringraziare l’amministrazione comunale Imolese e le amministrazioni dei comuni di Casalfiumanese, Massa Lombarda e Riolo Terme tutte colpite duramente dalla drammatica alluvione che ha coinvolto la nostra terra di Romagna non più di due mesi fa e che ancora oggi, impegna molte risorse. Nonostante questo nessuno di loro ha vacillato ed hanno continuato a lavorare per portare la 32° edizione della manifestazione nelle loro piazze. Per questo evento che ci ha toccati da vicino, anche il 2023 passerà alla storia e proprio in questi momenti il messaggio di fratellanza, condivisione e solidarietà di cui il festival è portavoce da 32 anni è di grande importanza e deve stringere attorno a sé ancora più persone.
DICHIARAZIONE DIRETTORE ARTISTICO DEL FESTIVAL E PRESIDENTE ONORARIO DEL GRUPPO CANTERINI E DANZERINI ROMAGNOLI TURIBIO BARUZZI APS – Cav. Marco Mingotti
“Nel corso di tutte queste edizioni del Festival abbiamo portato tutti i continenti ad Imola, mettendo in luce il valore culturale del folclore, che è la scienza che studia le tradizioni. Per noi tutti i gruppi sono sullo stesso piano, hanno la stessa importanza e il Festival è un momento di unione molto importante, in particolare in questo momento. Siamo orgogliosi e fieri di avere portato avanti questo messaggio di rispetto, comprensione solidarietà e fratellanza. I gruppi sono sempre stati scelti per il loro modo di vivere la loro storia, per il loro modo di essere, al fine di portare anche alla nostra conoscenza quello che è stato tramandato da ogni popolo, i valori che riguardano la loro storia. Tutto questo intreccio e incontro fra gruppi e tradizioni aiuta anche la nostra associazione ad andare avanti e crescere, perché viene arricchita culturalmente dall’essere a contatto con tutto il mondo”.