“In queste settimane si sta discutendo del bilancio e della programmazione per il 2023 della città di Imola. Considerata la volatilità del bilancio di previsione che proprio “solido” non è tant’è che si è costretti ad aumentare le tariffe e le tasse dell’11% nascondendosi in maniera ridicola dietro gli aumenti ISTAT” – riscostruisce Dino Bufi, esponente della Lista Civica Cappello –
“Invece per gli adempimenti normativi antincendio e sismico c’è poco se non nulla.
Sono i soliti interventi che ruotano nella consapevolezza e nell’indifferenza di questa maggioranza PD che forse non ha interesse alla salvaguardia delle persone che frequentano o lavorano tutti i luoghi pubblici (scuole, uffici, palestre, teatri)”.
“Risulta” – constata l’ex consigliere comunale – una chiara assenza di programmazione, in tale senso, peraltro già chiesta 2 anni fa quando ancora ricoprivo il ruolo di consigliere comunale della lista civica Cappello. Non entro nel merito delle disposizioni normative” – avvisa Bufi – “perché annoierebbero chi legge ma è necessario procedere, sin da subito, ad adeguare la normativa antincendio per alcuni asili nido, scuole dell’infanzia e per le primarie, scuole delle secondarie, impianti sportivi e teatri.“
“Serve altro?” – si chiede l’esponente civico – “Ci sono certificati già scaduti ed altri in scadenza nel 2023, senza dimenticare che nel nostro territorio insistono anche i fabbricati di proprietà della Città Metropolitana cioè le scuole secondarie di cui è ignota la programmazione.
Dobbiamo chiederci allora se i nostri ragazzi e le nostre ragazze frequentano scuole adeguate alle norme antincendio o no?
Purtroppo stesso discorso vale per le valutazioni sismiche dove, le stesse, non risultano eseguite per alcune mense, palestre, Palaruggi e i 2 teatri.
“Sin dall’inizio del mandato di questa amministrazione” – osserva Bufi – “abbiamo chiesto e mai ottenuto un’attenzione a questi adempimenti in un’ottica di miglioramento della sicurezza di tutto il patrimonio pubblico comunale e non. Senza ottenere adeguate risposte.
Quando c’è da aumentare le rette ci si muove subito” – conclude – “mentre quando c’è da intervenire sulla sicurezza nessuna fretta. Magari ci si distrae troppo dai selfie o dall’attesa della Formula 1?“
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