Antonino Currò, meccanico 36enne, schiacciato da un cric difettoso mentre lavorava su un furgone. Indagato per omicidio colposo il proprietario del mezzo e dell’abitazione. L’avvocata Cappello: “Sono certa che riusciremo a dimostrare l’estraneità del mio assistito”

Per la morte di Antonino Currò, il meccanico 36enne residente a Imola, rimasto schiacciato il 1 febbraio scorso durante la riparazione di un furgone a Chiesanuova di Conselice, c’è un indagato. Si sono infatti concluse le indagini preliminari da parte della Procura di Ravenna ed è lo stesso amico, il 47enne proprietario dell’abitazione dove si trovava Currò, a trovarsi indagato. per omicidio colposo aggravato con violazione delle norme per la prevenzione degli infortuni sul lavoro. Si tratta di un reato la cui pena va dai 2 ai 7 anni di reclusione.
A causare la tragedia sarebbe stato proprio un cric fornito dal 47enne, che avrebbe ceduto mentre il meccanico lavorava sotto il mezzo, provocando il fatale schiacciamento. Oltre alla fornitura dell’attrezzatura non idonea, la Procura contesta anche la mancanza di adeguate condizioni di sicurezza nell’ambiente di lavoro.
“ Sono certa che durante la fase processuale si riuscirà a dimostrare l’ estraneità del mio assistito ai fatti, così come gli vengono contestati.A dirlo l’avvocata Giovanna Cappello, legale dell’amico di CurròLui è particolarmente provato non solo per le accuse che gli sono state mosse, ma soprattutto per il dispiacere ed il vuoto che la morte di Currò ha arrecato ai propri figli e alla compagna. Ricordo infatti che nell’immediatezza del fatto ha organizzato una raccolta fondi ancora attiva su Gofoundme a favore della famiglia del deceduto