La legge che vieterà lo stop agli animali dei circhi è stata resa possibile anche grazie al sacrificio di Alexander, la giraffa morta per arresto cardiaco dopo sedazione, dopo una fuga rocambolesca dal circo Nando Orfei.
L’attuazione della legge delega approvata in via definitiva nel 2022 per il “superamento dell’uso di animali nei circhi” , è stata prorogata dal 18 maggio al 18 agosto 2024.
La vicenda scosse molto l’Italia ma soprattutto gli imolesi, che da allora, quantomeno una parte di essi, maturarono una loro sensibilità contro queste forme di sfruttamento di animali. Il caso fece il giro del mondo, finendo anche sulla CNN.

La giraffa di Imola – Vinicio Capossela

La vide prima il fachiro e poi il facchino
Il nano del circo scappare
Fuori dal recinto dello chapiteau
La vide il vigile e restò di stucco
A vederla galoppare sospesa
Come a rallentatore
Ma fuori non c’era savana
Solo marciapiedi
E ferro e cemento e macchine ferme


La giraffa era stata catturata dopo una lunga quanto drammatica galoppata per le strade della città, dopo essere scappata dal Circo Rinaldo Orfei, il cucciolo maschio ”camellopardalis”, scappò attorno alle 8.30 del 21 settembre 2012; si lanciò per le strade imolesi, urtando con alcune vetture con i suoi zoccoli.

Alexander era alto quasi 5 metri e pesava 920 kg: per per catturarlo intervennero le forze dell’ordine: l’incredibile fuga si interruppe attorno alle 12, nel recinto della Cefla , quando un agente della Polizia Provinciale era riuscito a colpire la giraffa con un paio di siringhe di anestetico grazie all’impiego del fucile a narcotico. L’animale addormentato era stato poi riportato al circo Rinaldo Orfei. La giraffa, dopo chilometri e chilometri di corsa tra auto e passanti si era evidentemente impaurita tantissimo.Morì nel pomeriggio per arresto cardiaco, dopo essere stato catturato e riportato al circo.

LE TORTURE SUBITE DAGLI ANIMALI NEI CIRCHI

Sensibilizzare l’’opinione pubblica nei confronti delle atrocità commesse sugli animali (da ilgiornale .it) spietatamente sfruttati nei circhi di tutto il mondo, con l’unica finalità del lucro. Proprio mentre sta per piantare il tendone, a Roma e Milano, il circo «Ringling Brothers, Barnum and Bailey», le due associazioni lanciarono una campagna tesa a porre fine alle sofferenze degli animali nei circhi itineranti. L’’asso nella manica degli animalisti, questa volta, si chiamano Tom Rider che era giunto appositamente dagli Stati Uniti per portare la sua shoccante testimonianza di quanto vide, in prima persona, lavorando all’’interno dei circhi negli Usa, in Spagna, in Olanda e in Polonia, ha invitato i lavoratori dei circhi italiani a testimoniare le crudeltà che vedono ogni giorno, sollevando quel sipario pietoso che cala sulla sofferenza e le torture inflitte agli animali, dietro i colori sgargianti, le musiche accattivanti e le luci sfavillanti che inondano le piste durante lo spettacolo.
Rider, che ha lavorato anche all’’interno di quel Ringling Brothers, Barnum and Bailey per il quale le associazioni organizzatrici della manifestazione hanno chiesto ai sindaci di Roma e Milano di vietare che propongano ai cittadini il loro diseducativo spettacolo.
Mr. Rider, quali sono le maggiori atrocità che ha visto di persona nei circhi?
«Elefanti, tigri, orsi, ogni sorta di animale colpito con sbarre di ferro, pungolato con dispositivi elettrici, costretto a vivere in spazi invivibili».
Il fuoco è l’atavico nemico del leone. Perché si getta nel famoso cerchio?
«Semplice. Basta picchiarlo duramente quando è piccolo e pian piano impara qualunque cosa».
È vero che gli orsi imparano a ballare sulle piastre roventi?
«Questo non ho elementi per dirlo. Di certo le botte sono un eccellente insegnamento. Ho visto orsi polari lavorare in Portogallo con climi insopportabili».
Mr. Rider, cavalli, cani e animali domestici soffrono di meno?
«No. Anche loro sono tenuti e allenati in condizioni tremende».
Un episodio particolare che ricorre ancora nei suoi sogni?
«Sì, quello dell’elefantino Benjamin, ucciso a bastonate proprio nel circo Ringling Brothers, Barnum and Bailey».
Mr. Rider, ci sono animali che soffrono più degli altri?
«No, non esiste una graduatoria, anche se gli elefanti incatenati e gli animali durante gli interminabili viaggi sono quelli che fanno più pena».
Se ne va, Tom Rider, per rispondere ad altre persone e gli subentra Tim Phillips, direttore delle campagne dell’Adi, che ha lavorato sotto copertura nella più grande struttura d’Europa per l’addestramento di tigri e leoni: «Ci sono migliaia di lavoratori dei circhi in Europa che non commettono loro stessi delle crudeltà, ma di fatto sostengono in modo passivo le crudeltà degli altri, col loro silenzio. Le nostre investigazioni hanno mostrato che la violenza e la prigionia sono endemiche nei circhi con animali, ed è ora di farsi sentire e mettere fine a questa crudeltà».
Massimo Tettamanti, autore del libro (Dis)Educazione alla violenza, un saggio sulla «violenza a scopo ludico», sottolinea che portare i bambini a vedere spettacoli basati sulla violenza verso gli animali è altamente diseducativo.