CASA SOFIA: COPROGETTAZIONE VERSO LA STAZIONE DI POSTA
Il rifugio aperto 16 ore al giorno, partito il progetto di una famiglia tutor
Imola. Un rifugio aperto quattro ore in più al giorno in virtù di un lavoro di squadra, in attesa che la nascita della Stazione di Posta dia ancora più strumenti e risorse per sostenere le persone con grave marginalità. Da dicembre 2024 le attività del rifugio Casa Sofia si svolgono in virtù di una coprogettazione tra Asp e il Raggruppamento temporaneo d’impresa costituito da Associazione Santa Maria della Carità, Solco Imola scs e Croce Rossa italiana.


Tra le prime novità della collaborazione l’ampliamento dell’orario di apertura, passato da 12 a 16 ore giornaliere: dalle 16 alle 8 della mattina successiva. A permettere l’ampliamento delle ore diurne di apertura del rifugio è stato il rafforzamento dell’equipe dedicata, che ora conta due operatori professionali. La custodia del rifugio, inoltre, è stata affidata a una famiglia tutor: un nucleo di origine straniera che proviene da una situazione di marginalità che ha accettato di farsi affiancare dai servizi sociali e raccogliere la sfida di mettersi al servizio della comunità nonostante le sue fragilità. La famiglia vive in una zona separata di Casa Sofia, col padre e la madre impegnati nell’accoglienza e pulizia del rifugio.
La coprogettazione avviata a dicembre sarà operativa fino a marzo 2026, in vista della fine dei lavori per la Stazione di Posta prevista per marzo dello stesso anno. La struttura, finanziata con fondi del Pnrr, sarà un luogo aperto 24 ore al giorno per l’accoglienza degli adulti con grave marginalità, ma ospiterà anche laboratori professionalizzanti, ambulatori sociosanitari e svolgerà accompagnamento sociale per l’intera giornata. Inoltre la Stazione di Posta permetterà di dare una residenza fisica alle persone senza fissa dimora, superando le criticità dell’indirizzo non territoriale di via Sabina Santilli: presso il rifugio saranno presenti caselle postali vere e proprie per ricevere le comunicazioni importanti destinate alle persone senza dimora.
Il lavoro di coprogettazione partito negli scorsi mesi e la tempistica dei lavori per la Stazione di Posta sono stati presentati oggi, nel corso di una conferenza stampa presso il rifugio Casa Sofia a cui hanno preso parte Marco Panieri, sindaco di Imola e presidente del Nuovo Circondario Imolese, l’assessora al welfare del Comune di Imola Daniela Spadoni, la presidente Asp Veronica Gioiellieri e la responsabile Servizio sociale di Asp Susi Lamieri, nonché i rappresentanti della Caritas di Imola e delle altre realtà partner del progetto: tra queste anche la Croce rossa, che si è inserita nel percorso della coprogettazione mettendo a disposizione, oltre alle risorse volontarie, anche competenze, conoscenze ed esperienza maturate negli anni in particolare con l’Unità di strada e più recentemente con lo Sportello sociale. Inoltre la Croce rossa di Imola contribuisce a Casa Sofia con la fornitura di piatti serali pronti recuperati dalle gastronomie Clai nell’ambito del progetto Un s’bóta veja gnét, che crea un circolo virtuoso tra la lotta allo spreco alimentare e il sostentamento delle persone in situazione di fragilità.
“La Caritas diocesana di Imola tramite l’Associazione Santa Maria della Carità, suo braccio operativo, partecipa attivamente alla co-progettazione per la gestione di interventi per il contrasto alla grave emarginazione adulta e alla condizione dei senza fissa dimora. Tre gli elementi per cui partecipa: farsi prossimi alle persone, mettersi al loro fianco per accoglierle e accompagnarle in un percorso di dignità e crescita personale; farlo insieme alle realtà del territorio, sia pubbliche che private; contribuire a far crescere ancor più il tessuto solidale della nostra città”, afferma Bruno Timoncini, vicedirettore della Caritas diocesana di Imola.
“L’impegno dell’Amministrazione per il sostegno alle persone in condizioni di grave marginalità prosegue con azioni concrete e con una visione a lungo termine. L’ampliamento degli orari di apertura del Rifugio Casa Sofia e il coinvolgimento della famiglia tutor rappresentano passi importanti verso un sistema di accoglienza sempre più inclusivo ed efficace. L’obiettivo è chiaro: garantire non solo un posto sicuro per chi si trova in difficoltà, ma anche strumenti reali di reinserimento sociale. Con la futura Stazione di Posta, finanziata con risorse del Pnrr, Imola avrà un luogo aperto 24 ore su 24, capace di offrire supporto abitativo, servizi sanitari e opportunità di formazione per chi vive una condizione di fragilità estrema. Ringrazio tutte le realtà coinvolte in questa coprogettazione – Asp, Caritas, Solco Imola, Croce Rossa Italiana e gli altri partner – per il prezioso lavoro di squadra. Insieme stiamo costruendo un modello di accoglienza più forte e più giusto, che mette al centro la dignità e il futuro delle persone”, dichiara il sindaco di Imola Marco Panieri.
“Era un obiettivo di questa Amministrazione aprire le porte del rifugio “Casa Sofia” al fine di mostrare alla città la dignità dei luoghi di accoglienza delle persone senza fissa dimora. Un’accoglienza che è stata oggetto di attenzione particolare anche da parte del Pnrr che ha promosso e finanziato l’edificazione di Stazioni di Posta, ovvero luoghi in cui il diritto all’accoglienza, il diritto alla formazione, il diritto ad un indirizzo di residenza e all’ assistenza sanitaria e sociale, si fanno concreti anche per la grave marginalità adulta. In essa infatti, oltre ai luoghi aperti 24 ore su 24 per dormire e consumare pasti, ci saranno anche spazi dedicati ai laboratori professionali e agli ambulatori di prima assistenza sanitaria e sociale. Il nuovo circondario imolese attraverso l’Asp Circondario Imolese, ha il compito di realizzare questa stazione di posta, già finanziata, che vedrà la luce nel 2026”, afferma l’assessora al welfare del Comune di Imola Daniela Spadoni. “In questo anno di transizione si è promossa una co-progettazione tra Asp e la Rti, costituita da Solco Imola, Cri, Santa Maria della Carità che prevede l’apertura del rifugio di qualche ora in più rispetto al passato, ovvero dalle 16 alle 8 della mattina dopo. Alle 16 cominciano i laboratori. Il nostro obiettivo deve sempre essere quello di non fermarci di fronte alle apparenze, ma di operare perché tutti abbiano le medesime possibilità di accedere a migliori condizioni di vita. Da quest’anno poi l’inserimento della famiglia tutor, che è una novità, ci richiama l’importanza di educare la nostra comunità al welfare generativo: il sostegno alle persone in difficoltà genera aiuto nel momento in cui diventa servizio per gli altri”, sottolinea l’assessora.
Qualche numero
TOTALE UTENTI INSERITI NEL 2023 | 62 |
ACCOGLIENZE IN ALLOGGI HOUSING FIRST E HOMING LED | 9 |
USCITE UNITA’ DI STRADA CROCE ROSSA ITALIANA IMOLA Aps | |||
Totale persone senza dimora incontrate | 131 nel 2023 di cui:118 uomini e 13 donne;73 nuovi contatti(153 nel 2022, 127 nel 2021, 137 nel 2020) | ITALIANI | 35 |
UE | 13 | ||
EXTRA UE | 83 |
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