Imola. Chi ha indebitamente sottratto 200 mila euro dalle casse di Area Blu? In questi giorni si sprecano le teorie. Siamo però venuti in contatto con alcuni ex dipendenti dell’ente, rimasti increduli da quanto avvenuto nella partecipata cittadina e desiderosi di comprendere cosa sia realmente successo. Secondo alcuni addetti ai lavori, almeno anni fa risultava difficile – se non impossibile – effettuare bonifici all’oscuro dei vertici. Se vi fosse stato un ammanco, qualcuno se ne sarebbe accorto. Perchè? Molto semplice. C’era un controllo interno. E una serie di controlli successivi all’ordine, che non era possibile che venisse pagata della “gente a caso”. Ai tempi di Bonaccorso erano stati creati una serie di uffici che funzionavano (l’ufficio gare ad esempio, con personale preposto solo a quello), un direttore amministrativo finanziario, con cui erano stati fatti tutta una serie di lavori per ripristinare l’ordine nella contabilità e ottimizzare il sistema informatico. Dal 2022, nell’organismo di vigilanza sarebbe subentrata anche gente esterna alla nostra realtà imolese. Fino ad anni fa tuttavia, Il responsabile amministrativo finanziario non avrebbe mai avuto la firma per i bonifici, dunque non avrebbe potuto ne incassare ne pagare. Nel 2022 venne assunto un nuovo responsabile amministrativo finanziario, rimasto in società al massimo due anni. Ma la domanda è : come hanno fatto a non accorgersi dell’ammanco? E nel caso se ne siano accorti e l’abbiano tenuto nascosto? Lo hanno scritto nella nota integrativa? A questo punto, per quale motivo, se se n’erano accorti, all’epoca dei fatti la persona non venne denunciata? Tutto ciò, esime il presidente dal non avere responsabilità? I vertici hanno l’obbligo del controllo. La firma dei bonifici è del Presidente? Sarebbero quindi da imputare responsabilità anche al collegio sindacale? Nel bilancio, se era stato notato un ammanco, per quale motivo non era stata fatta una denuncia alla corte dei conti?
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