L'Altra Imola
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Il monito di Chiarini “Preoccupante la fretta con cui si voleva cambiare regolamento”


Imola. “Suscita preoccupazione la fretta e, con essa, la leggerezza con la quale si è tentato di far passare, prima nella commissione di martedì 25 febbraio, poi in consiglio comunale, una modifica al regolamento sull’accesso agli atti che va ad incidere su una importantissima prerogativa dei consiglieri comunali.” A dirlo la consigliera Rebecca Chiarini (Misto): “Tutto ciò con il ‘pretesto’ di un adeguamento a norme (quelle sul c.d. whistleblowing o segnalazione di illecito di interesse generale nell’ambito del contesto lavorativo) che, se dettano regole per tutelare l’anonimato di chi segnala, nulla però prevedono relativamente al delicatissimo aspetto dell’accesso da parte del consigliere a tali informazioni.
Sembra che questa amministrazione non dia particolare importanza a tale prerogativa” – denuncia Chiarini – che, è necessario ricordare, dovrebbe garantire ai rappresentanti del corpo elettorale di valutare, con piena cognizione, la correttezza e l’efficacia dell’operato dell’Amministrazione, e di esprimere un voto consapevole sulle questioni di competenza del Consiglio. Questo diritto è peculiare espressione del principio democratico” – aggiunge – dell’autonomia locale e della rappresentanza esponenziale della collettività e non è accettabile che la questione venga inserita all’ultimo momento nell’ordine del giorno della commissione preposta, senza né avere tempo di approfondire, né di garantire un dibattito sul tema. È chiaro che si tratta di una questione nella quale è necessario bilanciare in modo ponderato interessi contrapposti, ma è anche vero che inserire norme così perentorie (peraltro non richieste per adeguarsi alla legge) crea una zona grigia all’interno della quale potrebbe essere più facile, per chi governa, limitare la trasparenza, anche su fatti gravi o, comunque, di interesse generale. È per questo che le minoranze hanno richiesto di svolgere ulteriori approfondimenti” – segnala
richiesta allo stato accolta, ma relativamente alla quale sarà necessario mantenere salda l’opposizione, sperando che, almeno questa volta, non si approfitti del tema per quei meri fini narcisistici (come una foto sul giornale) che spesso rendono a dir poco cosmetiche le battaglie condotte da certe minoranze.

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