Il caso dei defibrillatori scomparsi a Casalfiumanese, interrogazione regionale di FDI, EVANGELISTI : “Non credo che all’interno di un edificio pubblico possa non esserci un responsabile del DAE. Anche perchè altrimenti sarebbe ancora peggio perche la legge non lo prevede.”
Bologna. “Dalla ricognizione, volta ad aggiornare la mappatura dei DAE presenti sul territorio, è emerso che alcuni proprietari di dispositivi NON fossero a conoscenza dell’obbligo di segnalazione degli stessi all’azienda USL, e tra questi vi era anche quello della sala polivalente di Via Matteotti, situata nelle adiacenze del Municipio. ” Arriva la risposta della Regione Emilia Romagna, all’interrogazione della consigliera Evangelisti (FDI) che commenta il parere.
Il soccorritore – come si apprende dalla risposta all’interrogazione – è stato avvisato dalla centrale del 118 e informato dell’indirizzo su cui intervenire con la conseguente localizzazione del DEA a lui più vicino. Ovvero, quello in Piazza Cavalli. Dalla risposta si apprende che allo stesso VItiello viene specificato che questo dispositivo risulta essere presente sull’APP con il messaggio su cui viene reso edotto che in alcuni giorni – ad esempio feste patronali, pre-festivi e scioperi – questo DAE potrebbe essere NON disponibile. E quindi bisogna verificare l’accessibilità del sito. E’ vero che questo defibrillatore è collocato al primo piano del Municipio di Casalfiumanese. La Regione dice anche che dopo tre minuti, il soccorritore, non riuscendo a reperire il dispositivo, comunica che si sarebbe recato presso l’abitazione del paziente.
“A seguito dell’evento – come apprendiamo dalla Regione – il Comune e l’azienda USL di Imola hanno effettuato una ricognizione, in cui ci vengono riferite alcune informazioni che secondo me fanno un po’ preoccupare.” – spiega Evangelisti – Dalla ricognizione, volta ad aggiornare la mappatura dei DAE presenti sul territorio, è emerso che alcuni proprietari di dispositivi NON fossero a conoscenza dell’obbligo di segnalazione degli stessi all’azienda USL, e tra questi vi era anche quello della sala polivalente di Via Matteotti, situata nelle adiacenze del Municipio. La regione” – fa sapere la consigliera regionale – “dice che grazie a questa attività di ricognizione il DAE posizionato in questa sala come altri dispositivi individuati sono ORA segnalati nell’app DAE responder con le relative indicazioni di accessibilità. Si dice poi esserci una Legge” – rende noto l’esponente di Fratelli d’Italia – “la 116 del 2021 e decreto attuativo del 2023, che stabiliscono che deve essere individuato un SOGGETTO responsabile per il corretto funzionamento del DAE. I dati DAE che son elencati in questa app sono forniti dai referenti dei DAE stessi. Prendiamo atto che oggi viene fatta questa ricognizione, però nel frattempo una persona è deceduta. Al soccorritore sono state date alcune informazioni” – aggiunge – “ma se si sa che quel dispositivo in alcuni orari non è disponibile o è collocato in una sede non accessibile quel giorno a quegli orari, quell’informazione forse non andava data ma ne andava data un’altra. Parliamo di interventi tempo-dipendenti” – segnala Evangelisti- “e come specifichiamo noi nell’interrogazione, bisogna intervenire entro un tempo che va da tre a cinque minuti quando c’è l’arresto cardiaco. Io che devo allertare il soccorritore, se so che quel DAE in quella posizione e in quel giorno non è attivo, non gli devo dare quell’indicazione. Mi sembra che questa attività di monitoraggio sia postuma rispetto all’accaduto.” Nell’interrogazione in risposta alla domanda di una valutazione, la Regione dice che si reputa più appropriato il posizionamento all’esterno di un edificio poichè viene garantita la disponibilità h24. “Lo capisco” – mette le mani avanti Evangelisti – ma mi metto nei panni di chi deve intervenire, che a questo punto ha forse qualche incertezza rispetto alle informazioni che vengono date e pensando anche alle responsabilità del soccorritore, che deve essere messo in condizioni di operare in sicurezza. Se la Regione sostiene che debba esserci un responsabile del dispositivo, penso che in un qualche modo avrebbe potuto dire qualcosa in più rispetto a quest caso specifico”
Quello che emerge” – sottolinea la consigliera regionale – è che il DAE era in un luogo NON accessibile quel giorno. Poi anche noi abbiamo appreso da informazioni raccolte in loco, che il dispositivo parrebbe non esserci proprio stato e, se così fosse, la circostanza sarebbe gravissima. Su questo specifico aspetto, abbiamo deciso di fare un accesso agli atti che stiamo predisponendo. Quindi richiedendo la documentazione relativa a quel defibrillatore, per poter capire se vi fosse, se era stata fatta manutenzione e dove era collocato. Perchè se fosse stato un giorno feriale e il DAE non fosse stato presente saremmo giunti alla medesima conclusione. Preoccupante. Credo che siano strumenti utili a salvare la vita – ribadisce Evangelisti – ma chi acconsente che vengano collocati sul territorio, non può dopo lavarsene le mani e l’attività di verifica va sempre effettuata. Ripeto, non credo che all’interno di un edificio pubblico possa non esserci un responsabile del DAE. Anche perchè altrimenti sarebbe ancora peggio perche la legge non lo prevede.”