La mozione di Vacchi (FDI) sulla promozione di iniziative contro la criminalità organizzata è stata bocciata dalla Maggioranza: perché un’ altra mozione è stata così barbaramente cassata, escludendo quel confronto dialettico tipico di ogni società democraticamente eletta? LANZON: “C’è uno svuotamento di entusiasmo: anni fa scontri ideologici e di merito, che lasciavano il segno. Oggi, invece, si preferisce liquidare una mozione senza nemmeno discuterla.”
di Sofia Noes
La mozione presentata giovedì 20 febbraio in Consiglio Comunale a Imola dal Consigliere Vacchi ricalcava quella già approvata all’unanimità nel Comune di Medicina il 30 luglio 2024. Il suo obiettivo era chiaro: promuovere iniziative contro la criminalità organizzata, con un focus particolare sulla trasparenza amministrativa, spesso evocata ma raramente approfondita nel suo vero significato.
Il consigliere di Fratelli d’Italia ha sottolineato come il controllo e la trasparenza siano strumenti essenziali per prevenire infiltrazioni criminali nelle procedure amministrative. Un tema quanto mai attuale, soprattutto alla luce del processo Radici, di cui l’Assessore Gambi aveva già parlato in una precedente seduta consiliare. Insomma, una proposta che, almeno in teoria, avrebbe dovuto trovare il consenso di tutti.
E invece, a Imola, è stata bocciata senza appello. Non solo dalla maggioranza PD, ma anche dagli altri gruppi. Nessuna analisi critica, nessuna discussione approfondita, nessun emendamento proposto per migliorarla o adattarla.
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La mozione è stata semplicemente stroncata in blocco, senza alcuna elaborazione, dimostrando—ancora una volta—quanto sia fragile e controversa la concezione di politica dell’attuale Consiglio Comunale sul Santerno. I consiglieri che hanno saputo argomentare sono stati pochi, e tra questi: Marchetti, Roi, Ussia, la consigliera Bugani e, infine, la consigliera Ricci.
Quale miglior risultato per la società civile sarebbe stato quello di approvare una mozione presentata dalla minoranza su un tema così caldo e importante come la lotta alla criminalità, facendola propria di tutto il Consiglio Comunale, come è stato a Medicina?
(nelle foto, momenti del consiglio comunale di anni fa. Zucchini sventola uno striscione, sulla dx le Iene piombano in aula)
E qui, ci si domanda perché un’ altra mozione è stata così barbaramente cassata, escludendo quel confronto dialettico tipico di ogni società democraticamente eletta?
Forse perché a presentarla era Nicholas Vacchi, ormai visto come il consigliere più inviso alla maggioranza del Consiglio Comunale?
O forse, il problema non è solo la maggioranza attuale, forse il vero dramma, è che il Consiglio Comunale ha smarrito l’essenza stessa della politica. Uno svuotamento progressivo, che ha trasformato il dibattito in mera gestione del potere.
A confermare questa impressione di un impoverimento del livello di contenuto, è anche Paola Lanzon, ex capogruppo PD, ai tempi del secondo mandato Marchignoli ( 2004-2008) , ex Presidente del Consiglio, poi Coordinatrice donne PD. Paola Lanzon, è stata fin da giovanissima coinvolta nell’ attività politica, è stata anche tra le prime tesserate del partito. Memorabili, sono stati i suoi scontri a fuoco, quasi epici, con il preparatissimo ex consigliere Mondini .
“Per quel poco che ho visto, ho trovato uno svuotamento anche solo di entusiasmo, di meditazione. Quando io ero in Consiglio Comunale, le preconsiliari erano fondamentali, si discuteva, ci si confrontava, e non tutti la pensavano allo stesso modo. Quando parlava il sindaco, tutti dentro e in silenzio. Quando parlava il capogruppo, tutti in piedi e in silenzio. Ma il dibattito c’era. Erano scontri ideologici e di merito, che lasciavano il segno. Oggi, invece, si preferisce liquidare una mozione senza nemmeno discuterla.”
Forte della sua esperienza in Consiglio Comunale, ma oramai da tempo fuori dai giri della politica, abbia chiesto a lei, un parere sull’ odierno modo di fare politica.
Cioè c’erano degli interventi duri, scontri ideologici e nel merito, che insomma lasciavano il segno. Poi ricordo che all’inizio non c’erano neanche tempistiche limitate per gli interventi, quando veniva Angela Labanca piazzava lì degli interventi che si lasciavano scioccati per meno di ore”.
E infatti, come non ricordare le lunghissime riunioni consiliari, nelle quali il giovane Visani non era ancora Presidente, dove si dibatteva con animo e foco, direbbe il poeta, e l’aula diventava un vero e proprio ring!
Come non ricordare i dibattiti animati dai consiglieri di quei tempi, come Palazzolo, Labanca, Manca, Mondini, e la stessa Lanzon, che si trasformavano in veri lottatori da ring di pugilato!
E poi continua la Lanzon: “Anche dalla controparte c’era il sindaco di turno, e tutti gli assessori di turno, che si dovevano impegnare per rispondere nel merito alle questioni.”! C’era dunque tanto studio e preparazione! , conclude.
E quindi, cosa succede a Imola?
Potrebbe venire in aiuto il discorso fatto dal Consigliere Marchetti, il quale, argomentando bene, infilza questa maggioranza consiliare con l’accusa di una certa radicalizzazione ideologica, come per altri temi divisivi, come i femminicidi, dove appare chiaro che la superiorità morale di cui la sinistra imolese si fregia la porta a ritenersi la sola ed unica autorizzata a proporre temi sulla legalità.
Senza scomodare Don Ciotti, era sufficiente saper fare politica, nel senso più ampio del termine, e trovare la quadra di un giusto compromesso, per mostrare alla cittadinanza, che questo Consiglio Comunale era si ideologicamente separato, ma unito per contrastare ogni genere di infiltrazione criminale, e invece no, anche stavolta ha prevalso una sterile divisione ideologica, priva di un qualsiasi tipo di analisi contestuale, visto l’ età giovane della maggioranza dei consiglieri Comunali !!.