Imola. Proteste per l’iniziativa di abbattere 19 alberi sul lungofiume Autodromo in quello che è stato definito come l’intervento preliminare per il rifacimento del muro perimetrale del circuito, danneggiato dall’alluvione: si tratta di lavori pianificati nell’ambito della somma urgenza, che prevedono la sostituzione integrale della porzione di muro più gravemente compromessa ed esposta al rischio di crollo, al fine di garantire la sicurezza delle persone e delle strutture circostanti. Il Comune – qui il comunicato stampa dei giorni scorsi – ha fatto sapere che verranno messi a dimora 38 nuovi alberi in luoghi più adatti alla loro crescita. Si tratta di un intervento, fa sapere il Comune, dovuto al fine di “consentire la realizzazione delle opere previste e per garantire la sicurezza idrogeologica dell’area.”
IL PRESIDIO DI PROTESTA
Giovedì, nel corso della giornata, si è radunata una piccola folla per protestare contro il taglio di questi grandi alberi, che abbellivano il lungofiume. Tra questi erano presenti anche Legambiente oltre che diversi cittadini.
Chiesta dai presenti chiarezza sull’intervento: “Le radici difendono gli argini , no al consumo di suolo”, veniva mostrato in uno dei cartelli esposti dai cittadini.
LEGGE GALASSO
LEGAMBIENTE Imola-Medicina, chiede il rispetto della Legge Galasso. Questa norma, dell’agosto 1985, numero 431: sottopone a vincoli paesaggistici “i fiumi, i torrenti ed i corsi d’acqua e le relative sponde o piede degli argini per una fascia di 150 metri ciascuna”.
Per dirla breve, non si potrebbe costruire a meno di questa distanza. Peccato che però, come insegnano le cronache italiane, questa Legge non venga sempre rispettata. Vediamo ad esempio a Genova o in Sicilia, dove si è costruito talvolta direttamente in alveo.
Il caso imolese, nella fattispecie, è molto delicato, benché la parte piu bassa del quartiere Campanella e il paddock, sorsero in un’area golenale del Santerno in un’epoca di grande sviluppo edilizio, tuttavia si tratta di un terreno che (ovviamente) viene indicato nel Piano Stralcio per l’Assetto Idrogeologico dell’Autorità di Bacino come ad “alta probabilità di allagamento”.