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Parco Eolico ‘Emilia’, il PD “Parere negativo del Ministero dell’Ambiente”

La direzione generale del ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica di concerto con la Soprintendenza speciale per il Pnrr del ministero della Cultura hanno espresso giudizio negativo di compatibilità ambientale, comprensivo delle valutazioni di incidenza ambientale, per il progetto “Parco Eolico Emilia” da realizzarsi nei Comuni bolognesi di Monterenzio, Casalfiumanese, Castel del Rio e Castel San Pietro Terme e con una potenza complessiva stimata di 54 milioni di watt.

Imola. Tale decreto è stato notificato alla Società Emilia Prime Srl, che aveva presentato il progetto all’interno degli interventi previsti dal Piano nazionale integrato per l’energia e per il clima (Pniec) e, fra gli altri, alla Città Metropolitana di Bologna, alla Regione Emilia-Romagna, ai Comuni interessati, all’Arpa Emilia-Romagna e agli Enti di gestione per i Parchi e la Biodiversità della Romagna e dell’Emilia orientale e alla Regione. 
« Questo primo atto – commentano la responsabile Ambiente della Federazione imolese del Partito Democratico,  Anna Pariani, e la vicesegretaria dem nonché sindaca di Casalfiumanese, 
Beatrice Poliva nella direzione di quanto come territorio abbiamo sempre affermato: per la loro vocazione turistica e per le caratteristiche paesaggistiche e agricole, i comuni del Circondario imolese non si prestano ad ospitare impianti di tale impattoNostro dovere è tutelare il paesaggio, le sue aree naturali protette e garantire la sicurezza dei cittadini visto il conclamato rischio di dissesto idrogeologico»
. «Siamo da sempre per uno sviluppo sostenibile e per l’utilizzo di fonti rinnovabili – ricordano – ma, come dimostrato in occasione degli ultimi eventi alluvionali che hanno pesantemente colpito questi territori, la nostra priorità è innanzitutto evitare un eccessivo consumo di suolo che si tradurrebbe inevitabilmente in una violenza per le nostre vallate. Vie alternative a questo progetto di parco eolico, così come ad altri progetti simili già presentati, esistono eccome. Prima di tutto affidandoci alla generazione rinnovabile diffusa sia per l’eolico sia per il fotovoltaico e sostenendo le comunità energetiche. Inoltre, nel programma del presidente della Regione Emilia-Romagna Michele de Pascale, per esempio, si propone un grosso investimento per l’eolico offshore all’interno del nuovo piano energetico regionale che dovrà avere un respiro decennale. In particolare, tale impianto di produzione elettrica potrebbe utilizzare turbine eoliche poste in mare apertoal largo di Ravenna, lontano dalle coste e che potrebbe servire non solo il fabbisogno di tutta la Romagna ma anche delle zone più vicine come lo sono appunto i comuni dell’Imolese. Senza pesare sul paesaggio, l’impianto sarebbe studiato anche per servire altri ambiti come la pesca, l’acquacoltura, la blue economy e le energie rinnovabili (eolico+produzione di idrogeno)»

«Leggo con soddisfazione il giudizio negativo sulla compatibilità ambientale espresso dai ministeri competenti sulla proposta del “Parco Eolico Emilia” – rinforza il consigliere regionale 
Fabrizio Castellari –. È evidente a tutti quanto l’impatto ambientale di questa e delle altre proposte avanzate sui nostri crinali sia davvero insostenibile quanto stravolgente, a partire dalle opere necessarie per la loro realizzazione. Verso la tutela e la valorizzazione del paesaggio i Comuni e i territori coinvolti lavorano faticosamente da molti anni, anche con la Regione, per sviluppare la loro attrattività turistica. Il mio auspicio è, dunque, che anche sulle altre proposte avanzate vi possa essere un giudizio negativo analogo. Bene ovviamente la riconversione energetica, la produzione dell’energia da fonti rinnovabili, la diffusione dell’eolico, ma non a scapito della devastazione di territori ad alta valenza naturalistica e paesaggistica, come sono le nostre vallate. Non a caso il programma della Regione per i prossimi anni punta a fare dell’Emilia-Romagna la regione con il più grande investimento sull’eolico offshore»
«Il pronunciamento dei due ministeri dimostra – chiude il segretario della Federazione dem 
Fausto Tinti – come il governo stia gestendo in maniera improvvisata la questione energie rinnovabili. C’è un puro scollamento tra politica e tecnica che fa lavorare inutilmente le aziende e che crea forte preoccupazione nelle amministrazioni locali e nei cittadini senza produrre il risultato che invece serve per attuare una vera transizione energetica. È necessario un nuovo piano regionale e, come ha sempre fatto, la Regione Emilia-Romagna non perderà questa occasione per contribuire allo sviluppo sostenibile dell’intero Paese»
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