CASALFIUMANESE, il CASO DEL DEFIBRILLATORE , FORZA ITALIA: “SERVE IMPEGNARSI ATTIVAMENTE AFFINCHÉ’ FATTI DEL GENERE NON ACCADANO PIÙ”


La comunità di Casalfiumanese è rimasta profondamente scossa dalla tragica notizia della morte di un cittadino, e dal non facile reperimento di un defibrillatore in un momento di emergenza. Questo avvenimento solleva interrogativi non solo sulla disponibilità di attrezzature salvavita, ma anche sull’importanza di garantire una corretta collocazione e gestione di dispositivi che possono salvare vite.” – A dirlo è il consigliere Christian Rodondi (Forza Italia), che esprime le più sincere condoglianze alla famiglia del defunto- Serve impegnarsi attivamente affinché situazioni simili non si ripetano in futuro. La mancanza di accesso immediato a un defibrillatore durante una crisi cardiaca può avere conseguenze fatali! Pertanto, è fondamentale riesaminare le procedure di collocazione e manutenzione di questi dispositivi, assicurando che siano facilmente accessibili e ben segnalati in tutte le aree pubbliche.

Si evince che la responsabilità è del fornitore di questi dispositivi” – sottolinea Rodondi, uscito nei giorni scorsi dal gruppo consiliare ‘Voce’ e ora sedutosi sui banchi del Gruppo Misto- “compreso il monitoraggio e localizzazione, e che non sia delle amministrazioni comunali, ma nello specifico del servizio produttore e fornitore DAE o subappaltate da loro a terzi. Si comprende come sia davvero importante (oltre che previsto dalla norma in Italia – Legge 116/2021 e Decreto attuativo del 24 luglio 2023) la costante supervisione e manutenzione di un DAE, 365 giorni all’anno; in Italia la normativa ha introdotto la “connettività” dei DAE con le centrali operative del 118 di ogni regione” – aggiunge l’esponente di centro-destra – “e quindi tutti dovranno acquistare un “dae teleconnesso” o posizionato in una TECA di nuova generazione (magari già MDR ed a norma) che lo monitora e ne comunica lo stato oltre che la presenza sul territorio, essendo geolocalizzato o georeferenziato. “Art. R. 123-60. – Il proprietario del defibrillatore è responsabile della manutenzione dell’apparecchio – segnala – “e dei suoi accessori e dell’esecuzione dei controlli di qualità richiesti per i dispositivi medici che utilizza. La manutenzione è effettuata dal produttore o sotto la sua responsabilità” – conclude – “o da un fornitore terzo di manutenzione, o, se il proprietario non è l’operatore, dall’operatore stesso in conformità con le disposizioni dell’articolo R. 5212-25 del Codice della sanità pubblica.”
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