CARAPIA (FDI) “CAU NATO PER SNELLIRE PRONTO SOCCORSO MA ORA NON DIVENTI UN RIPIEGO”



Ipse dixit l’allora assessore Donini ed era il non lontano 12 settembre 2024 ovvero circa 3 mesi fa “Sono 42 i Cau aperti in Emilia-Romagna, per oltre 370mila utenti che ad oggi hanno ricevuto assistenza all’interno delle strutture, un dato che si prevede raggiungerà quota 400mila entro la fine dell’anno. Stabile e sempre elevata – oltre l’86% – la percentuale di persone che trovano assistenza e cura direttamente all’interno della struttura (in media 8 pazienti su 10), mentre le patologie più frequenti (il 76%) legate agli accessi – problemi ortopedici, gastrointestinali e disturbi minori – confermano come i cittadini abbiano compreso l’utilizzo appropriato dei Centri di assistenza urgenza, istituiti dalla Regione proprio per la gestione delle urgenze a bassa complessità, continuando a mantenere in capo ai Pronto soccorso le emergenze”
Tra questi anche quello di Imola che garantirebbe il servizio con 6 infermieri.
Ma evidentemente chi del CAU di Imola è responsabile non la vede allo stesso modo.
Infatti a questi infermieri oltre al CAU viene chiesto di coprire anche il servizio di ambulatorio infermieristico benchè lo stesso preveda l’assegnazione di altri due infermieri che invece sembra non gradiscano molto assolvere a questo compito scaricando sul servizio CAU l’assolvimento di tale compito.
Il risultato è che a Imola i tempi di attesa si allungano– lamenta Carapia – “qualche episodio di intolleranza ed aggressione verso il personale è capitato anche presso il CAU con effetti a volte anche pesanti e quello che doveva essere uno strumento di allentamento della pressione sul PS si è rivelato un ripiego senza regole, oltre ad averne scelto una ubicazione troppo decentralizzata rispetto al PS stesso.

E in tutto questo la Direzione infermieristica dell’Ausl cosa dice o cosa fa? Nulla e anzi asseconda i voleri di quegli infermieri che dovrebbero reggere le sorti dell’ambulatorio infermieristico, nonostante le rimostranze e sollecitazioni sindacali, fornendo turni con copertura del servizio da parte del personale infermieristico addetto al CAU. Un fallimento totale” – denuncia il meloniano – “in una giungla senza regole nè con responsabili in grado di gestire la situazione. De Pascale neopresidente della Regione era perplesso sui Cau, noi” – conclude – “siamo invece certi che le perplessità siano ben poche e le responsabilità invece tante. Tanto vale chiuderlo il CAU di Imola.
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