Il consumo di suolo continua a trasformare il nostro territorio con velocità elevate. In Italia, nell’ultimo anno, le nuove coperture artificiali hanno riguardato altri 72,5 km2. Ravenna maglia nera con Roma, Mordano tra le peggiori in Regione. Complessivamente, l’Emilia Romagna ancora ai vertici in questo triste primato: nella Regione flagellata dalle alluvioni si continua a costruire a man bassa, prevalentemente magazzini di logistica. Ma il problema del consumo di suolo incide anche sulla CO2, in quanto il suolo impermeabilizzato non ne consente l’assorbimento. E quindi, questo fattore incide direttamente anche sulla qualità dell’aria. E naturalmente, vi è il tema del rischio idraulico. Da vent’anni si è a conoscenza delle problematiche dei fiumi ma si è continuato a costruire, limitando le opere per ridargli spazio: quando piove il suolo è in grado di assorbire acqua per farla ritornare nella falda acquifera limitando lo scorrimento verso valle e se è stato cementificato questo fattore viene meno. Figuriamoci nel territorio romagnolo, quando a valle parliamo di alvei confinati , in corsi d’acqua a ridosso di centri abitati, dove spesso e volentieri un tempo vi erano le aree golenali.
I DATI
In Italia si consumano in media circa 20 ettari al giorno. Un incremento del suolo consumato inferiore rispetto al dato dello scorso anno ma che si conferma al di sopra della media dell’ultimo decennio (2012-2022), pari a 68,7 km2 annuali.
Il nostro Paese, nell’ultimo anno, ha perso suolo al ritmo di 2,3 metri quadrati ogni secondo.
Nel corso delle rilevazioni nel periodo 2022-2023, i comuni di Uta, Ravenna e Roma hanno registrato i livelli più elevati di consumo di suolo. Ravenna incrementa la sua superficie consumata di altri 89 ettari, con diverse trasformazioni che hanno interessato la zona portuale, attraverso l’apertura di zone di cantiere per oltre 20 ettari. Da segnalare anche la costruzione di un nuovo quartiere, che occupa, considerando le aree accessorie di pertinenza, una superficie complessiva di 6 ettari. Importante trasformazione anche l’ampliamento della SS16 Adriatica, che ha convertito circa 3,5 ettari di suolo da naturale ad artificiale.
Tra i capoluoghi regionali , oltre a Roma con 71 ettari di nuovo consumo, si distinguono Cagliari (+26 ettari), Venezia (+23 ettari) e Bologna (+21 ettari).
Sala Bolognese può vantare un triste primato, quello cioè della porzione di territorio consumato, con 53 metri quadrati per ettaro, davanti ad altri due comuni della provincia di Bologna; Mordano e Poggio Renatico con 46 e 39 metri quadrati per ettaro consumati.
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