AL VIA L’INTERVENTO DI RESTAURO E RIFUNZIONALIZZAZIONE DELLA FONTANA DI PALAZZO TOZZONI A IMOLA

L’intervento di restauro e rifunzionalizzazione della fontana, proposto dal Comune di Imola, sarà realizzato grazie anche al contributo messo a disposizione da FAI e Intesa Sanpaolo nell’ambito del programma “I Luoghi del Cuore” 

Sono partiti i lavori per la rifunzionalizzazione e il restauro della fontana della casa museo di Palazzo Tozzoni a Imola. L’intervento sostenuto da FAI – Fondo per l’Ambiente Italiano ETS e Intesa Sanpaolo con un contributo di 6.500 euro, assegnato sul Bando “I Luoghi del Cuore” nel 2023, prevede il recupero e la rifunzionalizzazione della fontana al centro del cortile di Palazzo Tozzoni realizzata nel 1792 in sostituzione di una precedente vasca più semplice. Attualmente la vasca non ha la possibilità di essere riempita per problemi di infiltrazioni e la muratura necessita di un restauro manutentivo per poter recuperare la sua bellezza. L’intervento di restauro della fontana aggiungerà al palazzo un elemento fondamentale della sua storia consentendo ai visitatori della casa museo di godere del cortile così come era stato progettato per volere dei conti Tozzoni.

Nel 2022 il Comune di Imola, sostenuto dal gruppo FAI Imola-Dozza e valle del Santerno, presieduto da Paola Bizzi Bacchini e dalla Delegazione FAI Bologna, presieduta da Pietro Acri e con l’aiuto di tanti volontari locali, si è attivato per la raccolta voti in occasione dell’undicesima edizione del censimento “I Luoghi del Cuore” con l’obiettivo di far conoscere le condizioni della fontana di palazzo Tozzoni e la sua importanza culturale nella storia delle acque della città. Grazie ai 3.905 voti raccolti è stato possibile candidare il progetto sul Bando per la selezione degli interventi che FAI e Intesa Sanpaolo lanciano dopo ogni Censimento. Il progetto è stato accolto, ottenendo il contributo dei Luoghi del Cuore che si aggiungerà alle risorse messe a disposizione dal Comune di Imola.

La fontana ha una storia che ben conosciamo grazie ai documenti conservati nell’archivio del palazzo: secondo quanto compare in una carta probabilmente redatta dal conte Giorgio Barbato Tozzoni “Antichissimo è il diritto della Famiglia Tozzoni di derivare l’acqua del Canale dei Mulini mediante una chiavica situata alla sinistra di detto canale poco superiormente al Molino di Santa Cristina, quale diritto con qualificazione di chiavica privilegiata (…)”. La derivazione privilegiata garantiva la priorità nell’utilizzo dell’acqua a scapito delle altre utenze, soprattutto nei momenti di magra del canale dei Molini. La derivazione utilizzata dalla vasca nel cortile del palazzo partiva da un punto sulla riva sinistra del canale, poco sopra il Mulino di Santa Cristina, scorreva fino alla Rocca, proseguiva lungo il “fosso della città” fino alla porta dell’Osservanza e passava nell’orto della Mezzaluna prima di raggiungere il Palazzo. La struttura esterna della vasca venne rifatta nel 1792 ed è ancora quella che vediamo e che, nel contorno mistilineo in mattoni, rivela un’eleganza del tutto settecentesca. La fontana è quindi un elemento non marginale della casa museo, un tassello importante nella ricostruzione della storia della famiglia e delle attività che nel palazzo si svolgevano e al contempo ne rappresenta un elemento di qualità dal punto di vista artistico.

Il progetto che ha ricevuto il contributo tramite il programma “I Luoghi del Cuore” si svilupperà quindi seguendo diversi passaggi: primo fra tutti il recupero delle superfici interne della vasca della fontana, fondamentali per poter contenere l’acqua. Sarà effettuata un’accurata pulizia per rimuovere depositi superficiali; il fondo vasca sarà reso impermeabile con un rivestimento adeguato e tutta la superficie interna verrà trattata con un protettivo. Si passerà poi al parato esterno che sarà pulito accuratamente e ricoperto da un intonaco leggero. Anche gli elementi in pietra (colonna interna, pilastrini e basamento esterno) saranno puliti e risarciti dove necessario. Una protezione finale della superficie rallenterà i futuri processi di degrado. Il cancelletto di pietra sarà sabbiato, pennellato con antiruggine e rimontato. Infine si interverrà sul sistema di adduzione dell’acqua tramite l’utilizzo di un impianto idraulico ad hoc. Sarà previsto l’utilizzo di un sistema di ossigenazione per evitare problemi di ristagno nei mesi più caldi e di ricircolo dell’acqua in luogo dell’addizione diretta dal canale dei Mulini (ormai inagibile per questo uso). 

“E’ un risultato importante quello ottenuto dalla fontana di Palazzo Tozzoni con il Bando Luoghi del Cuore – è il commento dell’assessore alla Cultura, Giacomo Gambi –, frutto dell’impegno dell’Amministrazione comunale, di Imola Musei, delle scuole imolesi e della delegazione FAI di Bologna, alla quale fa riferimento il Gruppo Fai Imola-Dozza-Valle del Santerno.  Dopo la raccolta firme e la progettazione dell’intervento, ora è venuto il tempo di realizzare i lavori e per questo ringrazio per il contributo ricevuto il FAI e Intesa Sanpaolo. Il periodo di raccolta delle firme è stato utile anche per ampliare la conoscenza rispetto alla storia del palazzo e della fontana e altrettanto potrà esserlo il periodo in cui verranno svolti i lavori. Attorno a questo progetto si è creato un legame virtuoso tra istituzioni e associazioni senza il quale non sarebbe stato possibile raggiungere questo risultato. 3.905 volte grazie a chi ha votato la fontana come luogo del cuore e al FAI per questa straordinaria opportunità”.

“L’acqua rappresenta da sempre un elemento chiave delle residenze storiche, dove il suo uso anche ornamentale era parte integrante dell’identità degli edifici e della loro relazione con il contesto abitato. Il restauro e la rimessa in funzione di una fontana è dunque sempre un momento importante nella vita di un complesso storico e per questo il FAI, insieme a Intesa Sanpaolo, ha scelto di sostenere il restauro della Fontana di Palazzo Tozzoni. La sua sistemazione servirà anche a rafforzare la narrazione del Palazzo e della famiglia che vi abitò per cinque secoli. Inoltre, le collaborazioni virtuosi che spesso si realizzano nei territori, tra le amministrazioni locali, le realtà attive localmente a livello culturale e i volontari FAI, è molto evidente qui a Imola: una sinergia fondamentale, che infatti ha portato a un risultato importante per la città e il suo patrimonio.” queste le parole di Federica Armiraglio – Responsabile programma “I Luoghi Cuore”: