Nel 2019, la Regione Emilia-Romagna realizzava delle interessanti (quanto allarmanti) tavole sulla pericolosità delle alluvioni relative al reticolo dei corsi d’acqua naturali del nostro territorio. Occorre però considerare che le prime avvisaglie erano contenute negli studi del 2003 e 2011 dell’Autorità di Bacino, che metteva in evidenza le fasce di rischio accanto agli argini, al fine di poter redigere il piano di stralcio per l’assetto idrogeologico. Lo studio del 2011 poi, metteva in evidenza condizioni di elevato rischio di rottura per instabilità del paramento arginale interno ed esterno, in tratti poi coincisi con quelli collassati negli eventi del 2023.
Le tavole del 2019 mostrano un quadro molto chiaro
IMOLA: La cartografia riportata mostra l’area di Zolino e Pontesanto, fino a quasi Casola Canina, considerata come a scarsa probabilità alluvionale. Da Casola Canina verso Nord (Sesto Imolese) il livello passa alla “media probabilità”. L’area più critica del fiume Santerno, a San Prospero, nel 2019 era segnalata ancora come ad elevata probabilità alluvionale. Il centro storico e la Pedagna considerate come le aree più sicure della città. Mentre la zona di via Graziadei, in particolare Campanella bassa, ad alta probabilità.
Sul Senio, a Castel Bolognese l’area più critica (alta probabilità) appare Biancanigo, mentre il Lamone ne accoglie una vastissima sia sulla destra che sinistra idrografica inquadrata nel medio rischio.
per poter consultare nel dettaglio ogni zona clicca qui (da notare Bologna)
IMOLA:⤵️
SAN PROSPERO⤵️
SENIO e CASTELBOLOGNESE⤵️
LAMONE e RAVENNATE⤵️
Fiumi, cosa ci dicevano le tavole della Regione su pericolosità alluvioni