Imola. La tematica dei senzatetto è sempre attuale prevalentemente negli ultimi anni in cui i dati nazionali registrano un impennata dei senza fissa dimora nel nostro Paese. Il numero di “homeless” in Italia è raddoppiato negli ultimi dieci anni (inoltre il dato è sottostimato e tiene fuori le persone che vivono in condizioni di grave povertà che non risultano in anagrafe)
A Imola, prima del Covid non raggiungevano le 100 unità. Ma poi durante la pandemia c’è stato un lieve incremento. Nel 2023, secondo i dati CARITAS, erano una settantina. Sono circa una trentina però quelli che dormono in strada. Ci sono anche molte persone di passaggio, che stazionano in città per brevi periodi. In particolar modo presso la stazione ferroviaria, che nelle ultime settimane ha visto un incremento dei giacigli di fortuna sia nel loggiato dell’ex scalo merci che nel sottopassaggio. Oltre a due persone che fino a qualche giorno fa si erano riparate all’interno della hall della stazione. In particolare, la segnalazione che ci arriva in queste ore da alcuni pendolari, dimostra il ritorno di giacigli di fortuna nell’area ex scalo merci, interessata anch’essa da un progetto di riqualificazione.

Questo luogo ha visto il perdurare di bivacchi negli anni scorsi: i lavori di riqualificazione sembrava gli avessero scoraggiati. Eppure, forse per via dell’inadeguatezza delle transenne, alcune persone si sono nuovamente sistemate sotto alla tettoia. Ciò che preoccupa, in questi giorni, è il freddo pungente. L’unità di strada della Croce Rossa compie quasi quotidianamente dei sopralluoghi in stazione per fornire supporto alla popolazione di “invisibili”. Molti di essi, per le motivazioni che abbiamo elencato prima, non sono rientrati in un percorso di inserimento sociale, proprio perché di passaggio, o per volontà proprie o perchè ne sono già usciti. I nuovi andrebbero identificati e segnalati ad ASP, che gli offrirebbe una sistemazione, sempre con l’accordo della persona. Cosa da escludere, nel caso che siano di passaggio o che non vogliano essere aiutati. A Imola ci sono presidi che possono accogliere queste persone, come Casa Sofia, che ha posti disponibili anche in emergenza. Lo stesso dormitorio di via Poiano si amplierà, diventando aperto H24 e darà anche un domicilio amministrativo ai senza fissa dimora, come “stazione di posta”.


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