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“Circondario, figura del Direttore non indispensabile ma molto costosa”

CIRCONDARIO IMOLESE: IL RINNOVO DEL DIRETTORE GENERALE SERGIO MACCAGNANI FINO AL 2029. CARAPIA (FDI) TIRA LE ORECCHIE A VIA BOCCACCIO: “QUESTA FIGURA NON DOVREBBE MAI ESSERE ACCOSTABILE A UN RUOLO POLITICO”


Imola. “Quella di rinnovare il Direttore Generale Sergio Maccagnani nel Nuovo Circondario Imolese fino al 2029 è una scelta troppo costosa e inopportuna dal punto di vista politico. Innanzitutto, la scelta del manager pubblico felsineo è stata ispirata fin dal 2021 , quando fu assunto con un incarico di temporary manager,  da criteri politici e non tecnici visti i suoi trascorsi nel Pd prima come sindaco di Pieve di cento e poi dopo come dirigente della federazione piddina bolognese.” A dirlo è Simone Carapia (FDI) – “E poi occorreva aspettare a rinnovare a dopo le elezioni Regionali. Perché se il centro destra vincerà a questo punto anche il circondario potrebbe diventare  un grande punto interrogativo, perché sarebbe preferibile percorrere la strada delle unioni più vicine al territorio e ai cittadini ( di vallata e di Pianura). E dopo chi si accollerebbe questa enorme spesa per Maccagnani?Il suo stipendio”– ricostruisce il consigliere – “considerata la parte variabile, potrebbe salire anche sopra i 100 mila euro in un momento dove i sindaci e in primis il Presidente del Circondario,  che è anche presidente di Anci Emilia-Romagna,  inizia ad azionare il disco rotto sui tagli della Finanziaria, visto che al Governo c’è il centrodestra. Stiamo parlando di oltre 500 mila euro complessivi visto che il  rinnovo è fino al 2029 per una figura poco utile e molto costosa per gli enti locali, infatti lo ha certificato lo stesso legislatore, quando l’ha soppressa nei comuni con popolazione inferiore ai 100 mila abitanti. Anche a Imola diversi anni fa si sperimentò questa figura, ma con modesti risultati e una onerosa fuoriuscita di bilancio per il compenso del Dott .Bertola.

Se poi aggiungiamo che serve sempre anche la figura del Segretario generale” – aggiunge il meloniano – “la figura apicale di Direttore generale appare non indispensabile per l’Ente di secondo grado di Via Boccaccio. In questi anni il Circondario non ha brillato come ente,  anzi con l’arrivo del servizio di Polizia locale si sono aggravate le cose e aumentate le criticità che non sono state risolte da chi dovrebbe avere un ruolo di snodo tra politica e gestione. Il Direttore generale” – attacca ancora Carapia – “dovrebbe essere  Dirigente tra i Dirigenti e quindi sicuramente mai accostabile ad un ruolo politico è però anche colui che ha il compito di interpretare e tradurre in strategie operative l’indirizzo politico, facendosi garante, nei confronti di chi è diretto e unico responsabile di fronte ai cittadini dell’utilizzo delle risorse pubbliche, che tali risorse siano impiegate nella ricerca di sempre più elevati livelli di efficienza e di efficacia: questo è avvenuto in questi anni? Penso di avere testimoniato nel tempo il contrario” – conclude – “non ultima la scelta di acquistare due  vetture della PL dal costo di 100 mila euro.

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