Quelle carte che gridano vendetta sono nel cassetto da 19 anni. Le criticità idrauliche, i problemi dei fiumi in Emilia-Romagna, erano noti. Le avvisaglie erano contenute nel piano di assetto idrogeologico dell’autorità di Bacino del Reno (organo istituito dalla Regione E-R) del 2005. Nel documento di 19 anni fa venivano proposti interventi per mitigare il rischio idraulico. Come fa sapere ‘La Verità’, il documento è rimasto per lustri dentro ai cassetti: diciassette pagine di investimenti e progettazioni per quasi 12 milioni di Euro da dedicare con particolare attenzione ai punti più critici, già noti e mappati, per proteggere interi abitati.
Negligenza, distrazione, sottovalutazione o incapacità? C’è l’esempio di Budrio, lambito dall’Idice, come si apprende dal piano di assetto idrogeologico approvato dalla giunta regionale nel 2003 e modificato nel 2005 “nel Comune di Budrio sono state individuate aree in cui risulta necessario provvedere a interventi per la messa in sicurezza del territorio”. E adesso, anche l’importante centro protesi INAIL di Vigorso – finito sott’acqua- sta valutando il trasferimento definitivo in un’area più sicura .
Cosa è stato fatto? Eppure si sapeva che le quote del terreno di quel territorio sono più basse dei livelli idrici conseguenti a eventi di piena con tempo di ritorno a 50 anni. E pertanto, in quella zona andavano realizzate opere per la messa in sicurezza da eventi di piena contempo di ritorno in duecento anni.