Interrogazione parlamentare dell.On Stefania Ascari (Movimento 5 Stelle) contro il consumo di suolo nella Regione Emilia-Romagna, anche alla luce degli ennesimi eventi alluvionali:

“Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, al Ministro dell’ambiente e della sicurezza energetica.” — Per sapere – premesso che:

il recente e drammatico fenomeno dell’alluvione che ha coinvolto la regione Emilia-Romagna ha dimostrato l’estrema fragilità del territorio;

oltre alla crisi climatica, un ruolo determinante ha rivestito la sempre crescente cementificazione: l’Emilia-Romagna è amaramente sul podio quale terza regione più cementificata d’Italia;

da decenni la regione Emilia-Romagna vede il proprio territorio interessato dalla costruzione di imponenti opere infrastrutturali, dal notevole impatto sul territorio;

le Istituzioni continuano ad approvare progetti di milioni di euro per la realizzazione di tali grandi opere, senza una concreta valutazione sull’utilità e l’impatto delle stesse, in particolare, si pensi alla realizzazione:

a) della autostrada regionale Cispadana, di oltre 500 milioni di euro, che sarebbero a carico della Regione, mentre per realizzare i tratti mancanti di C1 sarebbero sufficienti la metà, e il resto del costo totale autostradale previsto, oltre 1 miliardo e 700 milioni in Project financing, da ricercare sul mercato finanziario da parte del concedente, con il PEF ancora, dopo oltre 10 anni, inesistente, e che, per agevolare il concessionario, la stessa Regione avrebbe rinunciato ai diritti di concessione e inserito nel contratto una clausola che prevederebbe, in caso di inadempienza del concessionario nei confronti dei soggetti creditori, l’assunzione di tale inadempienza da parte del concedente;

b) della bretella cosiddetto Campogalliano-Sassuolo, che dovrebbe costituire il collegamento tra la A22 e la SS467 Pedemontana, e tra la Tangenziale di Modena e la SS9, dove già vi è una superstrada;

c) del Passante di mezzo a Bologna, di oltre 6,5 milioni di euro, che dovrebbe comportare il raddoppio della tangenziale e dell’autostrada A14 fino a 18 corsie oltre alla esecuzione di numerose opere accessorie;

alla luce di quanto accaduto, l’interrogante ritiene doveroso che tutte le istituzioni coinvolte svolgano ogni opportuna valutazione sulla reale utilità di tali grandi opere, sul devastante impatto che potrebbero avere sul territorio, limitandone la realizzazione a quelle strettamente necessarie e destinando invece i fondi previsti e stanziati per la loro costruzione al sostegno delle popolazioni colpire dall’alluvione –:

se il Presidente del Consiglio dei ministri e i Ministri interrogati siano a conoscenza dei fatti esposti in premessa;

se e quali iniziative, per quanto di competenza, ritengano opportuno adottare per verificare in base a quali criteri nella regione Emilia-Romagna siano stati approvati i progetti di realizzazione di suddette grandi opere, con particolare riferimento alla valutazione dell’eventuale grave impatto ambientale che le stesse avrebbero potuto provocare sul territorio;

se non si ritenga dunque, alla luce dei tragici fatti accaduti, che i fondi allora previsti e stanziati per la costruzione di tali grandi opere vadano diversamente destinati, in particolare, ad opere di messa in sicurezza del territorio e contenimento del rischio idrogeologico e, in generale, di sostegno alle popolazioni colpite dall’alluvione.