L'Altra Imola
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Turismo, Carapia “Non servono nuove società pubbliche”

Imola.“I dati sul turismo imolese stanno appassionando i giocatori del Lotto, ma di certo non sono di interesse per coloro che seguono l’andamento economico e anche culturale della città. La Regione” – il commento del consigliere Carapia –annuncia dei dati che essendo insoddisfacenti per il Sindaco Panieri vengono subito classificati come “non fermi“ che necessitano di verifica. Poi timidamente pare che in verifica qualcosa aumenti. Addirittura, sentiamo aggiungere 800 pernottamenti non considerati ! Spuntati da dove ? Forse una stima di pernottamenti in “ nero “? Dica una volta per tutte la Regione come reperisce e da quali fonti i pernottamenti mensili nel territorio ! Pensavamo dall’incasso delle tasse di soggiorno ma evidentemente così non è, possono esserci altre fonti o magari solo certe stime su parametri certi, bene lo dicano e cessi questo teatrino delle stime” – si augura l’esponente di Fratelli d’Italia – “di un turismo che in effetti non esiste nel nostro territorio perché non è stato creato nulla di attrattivo. Era uno degli obiettivi elettorali di Panieri &C ma in questi 4 anni il turismo ha fatto come i gamberi : è andato indietro. Consola sapere che fortunatamente in Italia è cresciuto e sta crescendo. Fa poi sorridere che nella relazione delle linee programmatiche del Nuovo Circondario Imolese, dove il Sindaco Panieri riveste il ruolo di Presidente,  si dica che : “i dati turistici degli ultimi anni mostrano una grande vitalità di questa area, nonostante il COVID-19 e l’alluvione. Si tratta di un ambito interessante su cui il Nuovo Circondario ha avviato, nel corso della precedente legislatura, un lavoro che vogliamo ulteriormente potenziare e rafforzare. Nello specifico” – il meloniano riprende il documento – “occorre promuovere un Piano pluriennale di sviluppo turistico insieme agli attori privati del territorio che concorrono a costruire l’offerta turistica del Nuovo Circondario Imolese che può avere ampi margini di crescita sviluppando asset già presenti e ancora da valorizzare (cantine vitivinicole, percorsi naturalistici e sentieri di camminamento).”

Roba da non credere” – commenta Carapia – “vedendo quello che sta succedendo sul Santerno.“Infine la ciliegina sulla torta: “riteniamo sia giunto il momento di una riflessione sulla natura societaria di IF (Imola Faenza Tourism Company) per valutare la possibilità di una trasformazione della stessa in una società pubblica a servizio dei comuni, sia per quanto riguarda l’attività di promo-commercializzazione turistica, sia per quanto attiene alla gestione degli uffici IAT, sia per l’organizzazione di eventi”. Ovvero- si domanda l’esponente di Fratelli d’Italia – “vorrebbero fare l’Area blu del turismo: Beh i dati negativi ci sono già e se aggiungiamo anche questo diamo veramente la mazzata finale. E probabile che  in questo modo, si troverà qualche posticino a qualche amico o a qualche esubero bolognese in modo da fare controllare anche questo settore, come è successo per il Con. Ami e il Circondario. Comunque la verità è che a differenza di quello che raccontano da Palazzo, a Imola c’è poca offerta turistica e i numeri indicano chiaramente che è il momento di ripensare le strategie turistiche e non continuare a fare gli autoreferenziali”- conclude – “incensando una realtà turistica che non esiste sul Santerno,  con dati non fermi ma impietosi.

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