Far partire subito una serie di opere straordinarie, tra quelle inserite nei Piani speciali per la Ricostruzione, già presentati dalla Regione alla struttura commissariale a inizio luglio e in attesa di approvazione, anticipando l’avvio di un primo stralcio funzionale. Con fondi certi, previsti dal Governo nella prossima manovra, e procedure semplificate per lo svolgimento dei lavori e la messa in sicurezza strutturale del territorio, al di là degli interventi già conclusi e in corso.

Queste le richieste ribadite dalla presidente facente funzione della Regione e commissaria all’emergenza per l’alluvione di una settimana fa in Romagna, Irene Priolo, nel corso dell’incontro con il Commissario straordinario per la ricostruzione, Francesco Paolo Figliuolo.

Le opere straordinarie interesseranno due ambiti: i bacini idrografici e fluviali e le infrastrutture, a partire dai ponti che costituiscono ormai un ostacolo conosciuto al regolare scorrimento delle acque. Nel primo ambito, vi saranno opere complesse come le casse di espansione, quelle relative alla tracimazione controllata in caso di bisogno, poi l’ampliamento delle arginature e delle aree golenali, infine, quelle dei Consorzi di Bonifica sul reticolo secondario. Un elenco di opere che la Regione porterà alla condivisione con enti locali e territori e che nel complesso richiederà risorse pari a circa 650 milioni di euro nel prossimo triennio.



Successivamente all’incontro con Figliuolo, la presidente Priolo ha incontrato i sindaci dei Comuni alluvionati del bolognese (Budrio, Molinella, San Lazzaro, Medicina, Castenaso e Pianoro), con cui ha fatto il punto della situazione. Priolo ha ricordato il Piano di interventi appena approvato da 20 milioni, che consentirà di attivare immediatamente i Contributi per l’autonoma sistemazione (Cas), e della richiesta di un “Cis raddoppiato” per chi è stato colpito dall’alluvione sia nel 2023, sia nel 2024. Un programma di intervento ribadito anche nell’incontro con i firmatari del Patto per il Lavoro e per il Clima, con i quali sono state condivise le priorità per l’immediata messa in sicurezza dei territori colpiti e l’assistenza alle persone nuovamente colpite dal maltempo.

“Non abbiamo tempo da perdere, ci aspetta l’inverno e dobbiamo farci trovare preparati: è indispensabile un cambio di passo- ha sottolineato Priolo-. Di fronte a comunità così pesantemente colpite, le istituzioni hanno il dovere di lavorare insieme e il più velocemente possibile per aiutarle a tornare a vivere in tranquillità. Tutto quello che potevamo fare, lo stiamo facendo, ma non è più sufficiente: dobbiamo adottare misure straordinarie e per questo abbiamo chiesto alla struttura commissariale di condividere la necessità di partire con un primo stralcio funzionale di opere da 650 milioni, già previste all’interno dei Piani speciali per la Ricostruzione. Interventi strategici, bacino per bacino, che noi abbiamo necessità vengano finanziate e realizzate con norme speciali”.