Ennesimo episodio di violenza fisica accaduto questa mattina presso il Pronto Soccorso S.Maria della Scaletta ad Imola nel corso del quale hanno dovuto fare ricorso a cure mediche per vari traumi riportati un medico e due infermieri. A segnalarlo la UIL di Imola.
Alle 7 di stamattina un italiano di circa 40 anni che era stato portato in pronto soccorso per minacciate pratiche autolesionistiche unitamente alla fidanzata per cui era stato previsto un TSO psichiatrico ha dato in escandescenze al diniego di quest’ultima di sottoporsi allo stesso.
L’ aggressore è intervenuto colpendo il primo infermiere con calci e pugni facendolo cadere a terra, poi colpendo anche l’altro infermiere intervenuto in soccorso del collega unitamente al medico che stava visitandolo.
Nel corso della collutazione l’aggressore dopo avere afferrato il bastone che sorreggeva la flebo che gli stavano praticando ha iniziato a provocare danni alle attrezzature mediche nelle vicinanze nel mentre veniva immobilizzato prima che colpisse l’infermiere che era caduto a terra per i pugni e calci ricevuti in precedenza


Per tanti anni, una colpevole svalutazione del lavoro pubblico, operata dalla politica, ha prodotto l’idea che talune carenze nei servizi pubblici, fossero imputabili al personale dipendente. La verità” – dichiarano Marcello Borghetti, Segretario Generale Uil Emilia Romagna, Paolo Palmarini, Segretario Generale Uil Fpl Emilia Romagna e Giuseppe Rago– Coordinatore Confederale Uil Emilia Romagna e Uil Fpl – “è che, i dipendenti pubblici, hanno spesso garantito i servizi pubblici con grande sacrificio e mettendoci tutto il proprio impegno, colmando lacune strutturali derivanti da scelte e tagli di risorse e di organico imputabili a scelte politiche. Per la Uil rimane fondamentale la battaglia per la difesa dei servizi pubblici e per la sicurezza nei posti di lavoro sostenuta anche con la campagna della UIL Nazionale sul tema Sicurezza sul Lavoro (Zero Morti sul Lavoro)” L’ultimo episodio accaduto sempre in PS ad Imola lo avevamo denunciato nel dicembre 2023″ – fa sapere il sindacato – “con analoghe aggressioni.
Negli anni abbiamo sollecitato più volte che vi fosse vigilanza privata e delle forze dell’ordine, ma la presenza di una guardia giurata dalle 18 alle 2 di notte serve a poco, la presenza deve essere garantita h24, ed anche stamattina il personale ha dovuto fronteggiare da solo l’arrivo delle forze dell’ordine che erano state allertate.
Continueremo ad essere irremovibili su questo punto” – concludono – “non è più tollerabile recarsi a lavoro per fornire aiuto ed essere costretti questo aiuto a doverlo richiedere a rischio della propria incolumità“.