L'Altra Imola
Memoria

“Dalla Steve Rogers Band a Massimo Riva”: Pasquale Neri e la rinascita in Friuli

Pasquale Pietro Neri, musicista, per anni ha gestito un negozio di strumenti musicali a Imola, in via XX Settembre, diventato in poco tempo un punto di riferimento tra gli addetti ai lavori e non. Lo aprì dopo una lunga esperienza sul palco con artisti del calibro di Battiato e Loredana Bertè. “Pasquo” è poi diventato Road Manager della Steve Rogers Band, in particolare viene ancora oggi ricordata la sua amicizia con Massimo Riva. Negli ultimi anni ha dato vita al Fosar Festival, un’importante rassegna musicale a Brugnera (Pordenone).


Tutto nacque a Imola, in Via XX Settembre, tanti anni fa… Quando dietro a ogni strumento c’è una storia. Raccontacela! In quanti sono passati da Pasquo al negozio di strumenti musicali..
«Imola Centro Musica, questo il nome del mio negozio di strumenti musicali dato in onore della mia città, in primis come gestore del negozio Res Rubini poi da me rilevato. Un negozio che ha segnato un’epoca e dato via a due generazione di musicisti e attività inerenti, la mia continua attività in campo musicale e le mie amicizie a tutto campo nel settore hanno contribuito a farlo diventare punto strategico di attività e appuntamenti tra star della musica e della televisione. Un piccolo miracolo di gestione commerciale e produzione musicale che ha coinvolto volenti e nolenti la città e il suo indotto. l’inizio di questa attività era stata dettata dalla mia decisione di abbandonare(sbagliando) il mondo dei grandi concerti che mi vedeva protagonista in quanto le mie collaborazioni eccellenti quali : Loredana Berte, Alice, Franco Battiato, Magnume altri lo possono confermare, in quel momento dopo tanti anni di attività mi sembrava che cambiare potesse essere una buona decisione ma non fu cosi, misi quindi nella mia attività commerciale e scuola di musica e produzioni tutto il mio impegno e capacità, questo ha portato visto i miei trascorsi inevitabilmente a confrontarmi con musicisti e produttori di ogni livello. Appassionato anche di motori iniziai una collaborazione artistica con il Campione del Mondo Marco Lucchinelli, il quale folgorato dalla musica diventò il mio migliore cliente cosi oltre che comprare si avvicinava sempre più al suo secondo Hobby quello della
musica. Avvicinato successivamente da elementi di Vasco Rossi, nel negozio ci fu una esplosione di interessi dalla musica al puro divertimento coinvolgendo tutto il centro storico di Imola, famosi sono ancore le reunion che passavano dal mio negozio al Bar Parigi. Quella frenesia mi coinvolse e avvicinandomi sempre più al mondo di Vasco e Steve Rogers Band divenni un elemento di collegamento tra le parti.»

«Diviso tra il lavoro da commerciante e la nuova verve musicale che mi aveva circondato, iniziò a scricchiolare la mia resistenza verso il mondo dei concerti, e la rottura a favore di questi avvenne quando la ci fu la scissione tra Steve Rogers Band e Vasco Rossi e, il mio impegno che inizialmente era un mix tra pubbliche relazione e venditore di strumenti musicali si spostò definitivamente quando la Steve incise l’album Alzati la Gonna che schizzò inaspettatamente al primo posto della classifica italiana tra i dischi più venduti. Questo fulmineo successo prese tutti in contropiede in quanto nessuno in cuor suo pensava di arrivare cosi velocemente al successo, questo determinò velocemente scelte strategiche da parte dei musicisti della Steve in quanto nella bufera anche per la separazione da Vasco Rossi. Il mio negozio diventò un centro di produzione e appuntamenti decisionali vero e proprio e fu cosi che vista la possibilità di rientrare nel mondo della musica che contava lo feci come Road Manager e Musicista aggiunto (ossia dietro le quinte e a disposizione) del produttore Guido Elmi. L’esplosione
di avvenimenti fu sbalorditiva e Imola già vivace di suo divenne una città spettacolare punto di raccordo di interessi e pubbliche relazioni. »
Imola di una volta è molto diversa dall’imola di oggi. Cosa noti maggiormente cambiato?
«Città meravigliosa piena di valori tradizioni, genialità e intraprendenza, non
mancava nulla, dalle belle donne al vociare dei vecchi in Piazza la domenica, una città che non ho mai cambiato con nessuna pur durante la mia carriera di musicista. L’Imola di una volta aveva un sapore che non trovo più, si viveva a ponte tra le tradizioni Romagnole ed Emiliane e il fervore che stava attraversando le nuove generazioni. da piccolo giravo affascinato tra i numerosi negozi del centro sempre pieni di gente con merce bellissima, ristoranti pieni a tutte le ore, la gente era tranquilla e si godeva il nuovo che avanzava. Da imolese se devo dire la mia o grandi cambiamenti sono iniziati con la costruzione della Imola 2 ossia il quartiere della Pedagna che ha attirato persone provenienti da altre regioni, provocando una cambiamento degli usi e costumi degli abitanti e per secondo il declino del centro storico con la costruzione dell’isola pedonale e l’avvento dei grandi supermercati in primis la Ipercoop. Ricordo le reazioni furiose di commerciati ben più titolati di me in campo commerciale, i quali hanno capito cosa sarebbe poi successo nel futuro seguente ossia la distruzione del
sistema commerciale del centro storico gioiello commerciale invidiato da tutti. »


Tour Manager della Steve Rogers Band: raccontaci questo” sogno rock” e com’era lavorare con i ragazzi.
«L’ attività” di Road Manger poteva essere una naturale proseguo visto che la mia conoscenza dell’ambiente musicale era molto forte. Il mondo Di Vasco Rossi e Steve Rogers Band hanno invaso e riempito il mio vivere fino alla morte di Massimo Riva. Da li forse mi sono come “Svegliato” e ho capito che il giochino era rotto e gli ideali che ci avevano legato erano svaniti con i compromessi dettati dallo scioglimento della Steve. Stavano cambiano i tempi e anche le cose introno a noi da una società liberista, trasgressiva e gioviale, ci stavamo avviando verso una società in difficoltà, stordita dai cambiamenti e sgomenta dalla crisi generale in atto. Vasco Rossi stava diventando una star assoluta e padrone della musica Italiano e i ragazzi della Steve erano stati di nuovo “assorbiti” dal Boss Vasco. Saltati tutti i miei credo, ho dovuto fare i conti con le nuove realtà sociali e Familiari e come se mi fossi sveglia to da un sogno lungo più di 20 anni ho dovuto reinventarmi una nuova vita ed eccomi quà adesso.»


Massimo Riva un amico indimenticato. Te la senti di raccontarci cosa ha rappresentato per te?
«Massimo Riva è un personaggio che ho imparato a conoscere ed apprezzare nel tempo in quanto abitante a Zocca quindi più fuori mano rispetto a personaggi come Maurizio Solieri e altri di Bologna, ai tempi del Negozio…. I vari personaggi si sono avvicinati ad uno ad uno causa le notizie che arrivavano da loro nel bolognese e modenese, la frenetica attività da me sviluppata nel centro di produzione” Pasquo Negozio” aveva centrato l’obbiettivo iniziale che era quello di attirare clientela professionale da fuori Imola, quindi oltre che vendere strumenti si allacciavano rapporti professionali e non… devo dire che se fossi stato più arguto
avrei potuto trarre più vantaggi da tutto questo “Frullo di Artisti” e, a Bologna che sono ” Chiacchieroni “ come a Imola si era sparsa la voce di questo continuo frullo di gente, amici, amiche… artisti, ecce cc che ad un certo punto avevo più turisti che acquirenti nel mio negozio e alla fine hanno ceduto anche i due grandi personaggi che mancavano al sistema: Vasco Rossi e Massimo Riva. Rispetto a Solieri e Gallo, Massimo Riva era più restio a lasciarsi andare in un ambiente nuovo per lui ma pian piano e festa dopo festa anche lui
insieme al Grande Capo Vasco, ha capito che se volevi divertirti dovevi venire a Imola. La sensazione che vivevamo tutti era quella di una” festa continua” che veniva sospesa solo dalle attività concertistiche , ma per il resto posso dire che tra Imola e Bologna è stata scritta la storia del Rock/Pop nazionale degli anni 80/90/2000. Con Riva il mio rapporto si è concretizzato con l’inizio della Steve Rogers Band in quanto il successo aveva anche chiesto ai ragazzi di darsi una organizzazione autonoma e io in quanto manager a
seguito avevo il compito di gestire le fasi organizzative reali del sistema Steve. Massimo si è dimostrato una persona capace, vera e sopra tutto di parola e per quanto fosse sfrenato nella parte artistica e festaiola, nel lavoro era persona metodica e puntigliosa e l’unica in grado di ragionare in un sistema impazzito alla Rolling Stones italiana. Credeva nelle sue scelte e anche quando è iniziato il declino della Band è stato l’unico che ha provato fino in fondo ad andare avanti con le sue forze a differenza di altri che sono tornati alla prima
occasione con il Capo Vasco. Massimo tra gli Artisti a seguito del Grande Vasco Rossi pur essendo un intoccabile, non si è mai avvantaggiato di questa situazione ed è proprio a questo suo carattere deciso e per certi verso anche un po troppo duro con se stesso che lo ha auto relegato per alcuni anni dopo lo scioglimento della Steve ad un percorso artistico che lo ha escluso dal grande business. Proprio in questo periodo lo apprezzato maggiormente perché ha dimostrato di essere una persona coerente e fin troppo di parola. Con
lui mi sentivo al sicuro perché manteneva i suoi impegni quindi l’ho seguito e aiutato il più possibile fino alla sua fine che ha lasciato tutti di stucco e un profondo disagio a tutto il sistema. Quello che si era riuscita a superare con la morte del grande Maurizio Lolli, Manager personale di Vasco non si è poi riusciti a superalo con la morte di Massimo che ci ha messo in evidenza i nostri limiti umani e professionali. Per quello che mi riguardava dopo la morte di Massimo non ho più visto spunti all’interno del sistema; La Steve sciolta, il Sistema
operativo di Vasco Rossi si stava trasformando nella più grande macchina organizzativa nazionale, che non lasciava più spazio a sentimentalismi o copioni storici già vissuti, e pur continuando a frequentare i miei amici di sempre ho iniziato a guardarmi intorno per ritrovare una linea di vita più vicina alla realtà lasciando ai ricordi dei bei tempi gli incredibili momenti che ci eravamo lasciati alle spalle. La Steve era definitivamente sciolta a parti qualche reunion… Il Vasco stava frantumando ogni record ma io come altri stavamo iniziando a diventare grandi…. e di fronte alla nuova realtà ho iniziato a correre da solo per rifarmi una vita ed eccomi qui a raccontarla….adesso che sono “Grande” e mi guardo indietro posso senz’altro dire che non rimpiango nulla anzi ( con qualche correttivo)ripartirei da capo….»


Sei l’ideatore del Fosar Festival, provincia di Pordenone, com’è nata quest’avventura?
«In realtà è nato a Imola nel 2006 con il progetto da me creato denominato “La
Place des Artistes
(Villaggio di Artisti di differenti discipline in sperimentazione collettiva). Questo è stato il progetto madre di tutti i mesi seguenti compreso il Fosar Festival. Questo bellissimo progetto ha incontrato il favore degli Artisti di tutta Italia e hanno reso possibile la messa in produzione di oltre 30 edizioni. Per la prima volta avevo cambiato campo dal mondo della musica a quello delle Arti Visive. Fondamentale è stato l’incontro di alcuni artisti imolesi che mi hanno fatto capire l’importanza di questo settore e come
confrontarmi con esso. Dopo un periodo burrascoso della mia vita avevo bisogno di cambiare, decisi quindi che se volevo riscrivere la storia, dovevo trovare il coraggio di cambiare sistemi e stili di vita. Lasciandomi alle spalle il mondo del Rock/Pop Imolese ho iniziato questo cambiamento. A questo capitolo devo dire con dispiacere che Imola grande e bellissima città alla quale io sono legatissimo e nel quale ho vissuto oltre i cinquant’anni, ha avuto un cambiamento “Drammatico” socialmente parlando; da sempre icona dello sport del commercio e dell’industria e della cultura e insieme a Bologna prese ad esempio da Architetti e sociologi come città modello, la distruzione sistematica del commercio in centro storico e la vittoria dei grandi centri commerciali hanno minato un sistema che era perfetto sotto tutti i punti di vista. Intravvedendo la fine di questa “Belle Epoque” imolese, ho capito che la scelta di aprire un negozio di strumenti musicali per “cambiare vita” era stata interessante ma non decisiva, quindi sconfortato nel vedere una “rosa sfiorire” decisi che dovevo iniziare nuovi percorsi
e crearmi nuove soluzioni future. Detto fatto ho ritrovato fiducia e coraggio in me stesso e con la perseveranza che mi ha sempre contraddistinto, ho deciso causa anche una nuova vita sentimentale di abbandonare per quanto fosse nel bene e nel male l’ombrello imolese per iniziare una nuova vita in un piccolo comune del Friuli Venezia Giulia. Ricominciare da grandi una vita può sembrare strano per molti ma non per me che ho sempre combattuto per le mie idee e iniziative, cosi nello svantaggio di trovarmi in una realtà differente da
quella conosciuta ho trovato il vantaggio di sentirmi libero da pressioni, giudizi e false amicizie, sia in campo umano che professionale, la mia nuova vita era quella di una persona che doveva ricreare modalità e sistemi sociali e professionali…non poco, ma da qui ho capito le mie vere qualità e quella grande dote che ho di essere un creativo a tutti gli effetti. Nel cuore ho tutti i miei amici imolesi dall’infanzia fino da grande, e quando potrò torno a riprendere un pò di ossigeno emiliano-romagnolo. IL Fosar Festival (Festival Nazionale
Arti e Musiche Creative e Indipendenti) è stato l’elemento determinate per la mia vittoria personale , nato da una sperimentale proprio de “La Place des Artistes”,progetto molto più aggressivo come sistema presentativo, ha trovato qui quel credito che non ero riuscito a trovare a Imola, e in cinque anni è arrivato ad essere tra i Top Eventi del Friuli Venezia Giulia supportato da comuni quali Pordenone, Lignano Sabbiadoro, Trieste e Brugnera e dalla stessa regione della quale si può fregiare del logo e finanziamenti. L’unico dispiacere è quello
di non essere riuscito a fare a Imola con La Place des Artistes quello che sono riuscito a fare qui nella mia nuova regione di residenza.»

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