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Pedagna, quel cantiere fermo tra segnalazioni ai Pompieri ed esposti alla Finanza

SUPERBONUS, IL CASO VIA VIVALDI: ESPOSTO A FIAMME GIALLE E SEGNALAZIONI AI VIGILI DEL FUOCO. L’INCUBO DEI RESIDENTI TRA INFILTRAZIONI D’ACQUA E ANNUNCIATE RIPRESE DEI LAVORI

Dopo due anni di quasi fermo totale dei lavori, il cantiere di via Vivaldi 45, che fruiva degli incentivi statali del Superbonus 110%, doveva finalmente ripartire quest’estate.
“La gru non funziona” sarebbe stata questa l’ultima sorpresa. Peccato che recentemente, lo stesso macchinario avrebbe regolarmente funzionato per montare lo scheletro per i pannelli solari sul tetto.
Sedici condomini si sono rivolti a un legale, per tentare di sbloccare una situazione ormai diventata insostenibile: entrando negli appartamenti, i disagi appaiono ben più gravi di quanto precedentemente descritto: muffe lungo i soffitti dovute a infiltrazioni, cassonetti delle tapparelle compromessi a causa della presenza di acqua: lampadari rimossi per evitare che anch’essi si rompessero, climatizzatori rotti per lo stesso motivo.
A questa severa situazione, si aggiungono le problematiche logistiche e riguardanti le aree comuni: l’assenza di ascensore nel vano, chiuso maldestramente con pannelli di compensato. E poi le difficoltà legate ai condomini più anziani che non possono più salire le scale, essendo che da luglio 2023 l’ascensore non è più fruibile. C’è chi, per mesi, è stato costretto a cambiare alloggio o addirittura, svendere la casa. Mesi fa emerse anche la problematica relativa allo stato di abbandono dei ponteggi, che avrebbe attirato qualche malintenzionato intenzionato all’interno di qualche abitazione: solo l’insistenza degli inquilini, ha fatto sì che almeno venisse installato un allarme che fungesse da deterrente.


Visto lo stallo e l’assenza di risposte, nei mesi scorsi un residente si è mosso denunciando
la situazione legata a sicurezza e aspetti sanitari in cui l’immobile era
decaduto: dapprima una segnalazione ai Vigili del Fuoco per quanto riguarda le precarie condizioni di sicurezza nel cantiere e un esposto alla Guardia di Finanza: Fiamme Gialle che hanno regolarmente messo a verbale quanto esposto.
Nella fattispecie, venivano evidenziate le problematiche legate all’aspetto sanitario: eserciti di topi che si introducevano negli appartamenti, salendo i ponteggi in abbandono e costringendo gli inquilini a derattizzazioni. Inoltre, la situazione legata ai calcinacci, detriti e sporcizia che campeggiavano da tempo immemore nel piazzale di ingresso ai garage: soltanto un’ordinanza del Comune avrebbe reso possibile una pulizia. Ad oggi rimangono ancora due cassoni ricolmi di calcinacci.
IL CASO GRIMONT
Si tratta di uno dei diversi cantieri in fase di stallo a Imola, ormai da tempo, ove Grimont compare come General Contractor. E quindi, il sospetto è che la società non avrebbe poi saldato i conto terzisti. Addirittura, sarebbe stato staccato l’allacciamento alla corrente elettrica del cantiere per il mancato pagamento della bolletta. E di conseguenza neanche gli operai di Casadoc – azienda subentrata in subappalto- sarebbero stati inizialmente pagati, tanto da spingerli a richieste di cibo, soldi e sigarette agli stessi condomini, proprio per le condizioni di disperazione e grande nervosismo in cui lavoravano. Ma anche i ponteggi e la gru pare non fossero state regolarmente saldate. Eppure, pare che proprio Grimont, il denaro per i SAL l’abbia ricevuto: si parla – come indica l’Agenzia delle Entrate- solo per via Vivaldi 45, di una tranche da 583.000 Euro, in un seconda 504.983 Euro e una terzo da 485.000 Euro, per i SAL di sisma ed eco bonus.

LA RIPRESA DEI LAVORI

Dopo Casadoc, dovrebbe essere subentrata l’impresa Rinascita, che dal 17 giugno scorso avrebbe dovuto riprendere, finalmente, i lavori. Poi era stato detto il 31 luglio, data anch’essa disattesa: “ma poi non si è visto nessuno” confermano i residenti. E appunto, il “problema” legato alla questione della gru che ha ulteriormente dilatato le tempistiche. Ora, gli inquilini, ormai stanchi, si augurano che finalmente gli attesi interventi possano riprendere dopo piu di due anni di fermo lavori..

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