“NOI VITTIME DEL DEGRADO E DELL’ILLEGALITÀ. MINISTRO CI AIUTI”
Bologna, zona Stazione: “è un’emergenza quotidiana, ci sentiamo abbandonati dalle istituzioni”. Gli abitanti del Supercondominio Alfabetagamma si appellano a Piantedosi
Uscendo nel piazzale antistante la stazione di Bologna per raggiungere il centro vi sono due percorsi prevalentemente adottati dai cittadini: a destra, il percorso razionalista, che attraversa via Pietramellara e poi va a sinistra su via Amendola, un’area relativamente tranquilla (una volta i portici pullulavano di imprese della filiera cinematografica, oggi prevalentemente pullulano di negozi etnici con orari non ordinari).
L’altro itinerario, il percorso storico più gettonato, include ancora via Pietramellara, a destra la Galleria 2 Agosto 1980, piazza XX Settembre – area di Porta Galliera: si arriva infine ai portici di via Indipendenza.
Il Bronx in salsa bolognese insiste di fatto sul percorso storico, l’area che ospitava l’Hotel Bologna Meublé (poi al centro di una ciclopica ristrutturazione posta in essere dall’immobiliare Dark Tuil negli anni ‘70) e l’area di Porta Galliera. Il Quadrangolo del degrado si estende dall’ex edicola – ora distributore di marjuana light posto in via Pietramellara in fregio alla stazione – sino a piazza XX Settembre, inclusi i giardini di Porta Galliera, via Boldrini – sino al cancello carrabile del Giardino Amendola – includendo l’intera Galleria 2 Agosto 1980: esattamente il perimetro del Supercondominio Alfabetagamma che raccoglie 260 unità immobiliari.
Abbandonare un’area così importante lascia increduli: parliamo di una zona su cui sorgeva uno degli storici alberghi bolognesi, di una galleria privata a uso pubblico con un odonimo importante, a ricordo della più grande strage mai perpetrata nel nostro Paese la cui commemorazione è avvenuta proprio alcuni giorni fa. Non meno importante Porta Galliera, che sorge sull’antico cardine massimo della Bononia romana. Soprattutto, nel 1848 la Porta fu protagonista dell’evento militare più importante del Risorgimento bolognese: l’8 agosto attraverso di essa il popolo scacciò gli austriaci, trasformando Porta Galliera in un “Monumento alle patrie memorie”.
Inoltre, si tratta di un’area inequivocabilmente ancillare alla stazione di Bologna Centrale, una delle stazioni ferroviarie più importanti d’Italia precisamente la 5a dopo Roma, Milano, Napoli, Firenze, con 60.000.000 di passeggeri, PIÙ POPOLARE DELL’AEROPORTO PER FLUSSO: insomma, la più importante porta di accesso in città, l’atrio principale di casa nostra!
L’area in questione è invivibile giorno e notte per chi vi deve stazionare e lavorare, si è addirittura davanti a un notevole degrado negli ultimi mesi, diverso per chi di deve transitare; i condomini si sono dotati di ogni accortezza legale, telecamere, cancelli, sbarre, metronotte, spray antiaggressione, gettano il pattume prima delle 22:00, ecc., ma sono veramente abbandonati nel totale degrado. Degrado che si esterna attraverso una rappresentazione completa della disperazione umana: risse, furti, nudità, defecazioni pubbliche, uso e vendita di sostanze stupefacenti, alcol, prostituzione, atti sessuali, aggressioni con selle di biciclette, coltelli, sassi, con ogni cosa, giacigli improvvisati in ogni dove, soggetti che stazionano permanentemente da mattina a mattina in precisi spazi pubblici, ecc.
Il Supercondominio Alfabetagamma e i suoi condomini si sono rivolti a chiunque, Polizia di Stato, Carabinieri, Comune di Bologna, Prefettura, ma il degrado non fa che aumentare ora dopo ora. Volendo anche apprezzare gli sforzi messi in atto e l’attenzione profusa, anche attraverso una postazione fissa diurna delle forze dell’ordine, se nell’area in parola a 50 metri dalle FFOO in forma tentacolare si registrano regolarmente la presenza di persone e/o gruppi che compiono illeciti ci si chiede se i dispositivi posti in atto e le modalità di contrasto a tali presenze siano adeguate? Siamo sicuri che quello che si sta facendo sia giusto? È discutibile il modo in cui si sta operando?
Riteniamo che la principale porta di accesso della città debba essere sorvegliata fisicamente giorno e notte dalla forza pubblica ((essendo tutte aree pubbliche, galleria inclusa), anche se il Comune si ostina a non formalizzare la convenzione in suo favore da 40 anni), con un servizio di vigilanza che esprima una funzione di prevenzione attiva e anche di repressione di tutte le forme di degrado in parola.
Riteniamo che ogni elemento atto a delinquere vada rimosso per favorire il controllo del territorio. Riteniamo che tutto debba essere sgomberato e debbano vigere ordine e pulizia.
Riteniamo che l’omissione e la tolleranza dei fatti in parola possano porre a carico dei dirigenti pubblici e dei rappresentati pubblici precise responsabilità, prima ancora che istituzionali di tipo individuale.
Chiediamo: Ministro Piantedosi ci aiuti lei
Geom. Stefano Paparella