Imola. Un’altra chiusura tra le edicole imolesi. Questa volta ad abbassare le saracinesche è toccato a quella in Viale Marconi. Da settimane nell’aria, la notizia non era stata mai stata confermata alla stampa.Il titolare nel corso delle ultime settimane aveva però salutato e ringraziato i clienti. Era anche spuntato un cartello, che segnalava la cessata attività. Cartello che effettivamente è poi scomparso. Rimane aperta quella di via Vittorio Veneto, dove i molti residenti della zona, dispiaciuti per la chiusura del chiosco di quartiere, hanno iniziato a recarsi. Si tratta della seconda attività del genere che viene meno nel giro di poche settimane: la titolare dell’edicola “Grattacelo” di via Pacinotti aveva annunciato la chiusura legata a motivi pensionistici. Diversi i motivi di quest’ultima, che potrebbero andare a configurarsi nel discorso di criticità legate alle vendite che del resto coinvolgono tutto il settore- come spiegato qui di seguito – la crisi dei chioschi di giornali è un problema nazionale.
LA CRISI DELLE EDICOLE E’ UN PROBLEMA NAZIONALE – GLI AIUTI STATALI NON BASTANO A SALVARE IL SETTORE
La crisi delle edicole – e dell’editoria (!) è collegata ai cali drastici delle vendite dei quotidiani e testimonia anche il netto cambiamento delle abitudini della popolazione nella lettura. Oltre alla diminuzione, quelle che aprono sono mosche bianche e non interessano la popolazione giovane: in Italia gli under 35 rappresentano soltanto il 5,9% di queste attività .
Negli ultimi 5 anni – nonostante i numeri importanti – la diminuzione è un po’ calata e questo è forse merito di qualche sussidio, che forse non saranno sufficienti: tra il 2018 e il 2019, l’ultima annata senza sostegni, erano diminuite del 13,3 per cento, dal 2019 il calo è continuato seppur inferiore: – 13,3% nel 2019, -6,4 nel 2021, -3,5 del 2022. Il governo fornisce aiuti che possono arrivare fino a 6mila o 7mila euro all’anno. Uno è il “Tax credit”, uno sconto sulle tasse (per esempio quella per l’occupazione di suolo pubblico o quella sui rifiuti), che può arrivare a un massimo di 4 mila euro per edicolante. L’altro è il cosiddetto “Bonus Edicole” che prevede fondi fino a 2 o 3mila euro per ogni edicolante che ne faccia richiesta. In totale per questi fondi il governo ha stanziato 10 milioni di euro per il 2023.
I numeri
Dal 2019 al 2023, il numero è calato di oltre il 16% in Italia, equivalente a 2667 unità in meno. Questo calo è particolarmente significativo considerando che tra le imprese individuali, il decremento è stato del 18,6%. A fine settembre 2023, il Paese contava circa 13.500 edicole, rispetto alle oltre 16.000 registrate nel settembre 2019. Questi dati indicano chiaramente la profonda crisi che sta attraversando il settore delle edicole, alimentata principalmente dalla contrazione delle vendite dei quotidiani cartacei.
Come fermare questa crisi? Si tratta di una vera e propria sfida, che richiede sicuramente idee che si possano adattare alle nuove dinamiche di mercato e alle nuove abitudini di lettura della popolazione. Tra l’altro – cosa nota – gli edicolanti si sono trasformati in venditori di tutta una serie di servizi, come biglietti, ricariche, giocattoli, libri o addirittura cibi o bevande, souvenir, ritiri dei pacchi.