SICUREZZA IDRAULICA IMOLA, MARCHETTI (LEGA): “NON DIMENTICHIAMOCI DELLE OPERE CHE DOVEVANO ESSERE GIÀ REALIZZATE E CHE OGGI VENGONO SOLLECITATE DAL PIANO SPECIALE DI FIGLIUOLO. CHIESTA COMMISSIONE COMUNALE TERRITORIO E AMBIENTE”
“La politica locale in questi ultimi giorni sta dibattendo sul progetto denominato River Ranger, telecamere volute dall’Amministrazione Comunale che verranno installate grazie a dei fondi della Regione e che dovrebbero sorvegliare i livelli di piena dei corsi d’acqua che attraversano il nostro territorio. Nulla di straordinario insomma. Mi auguro però che la stessa politica locale mantenga la stessa attenzione per le opere contenute nei piani speciali per la messa in sicurezza approvati dalla struttura commissariale, perché molte opere previste rientravano già nei vecchi Piani di Assetto Idrogeologico locali, ma non sono mai state realizzate”.
A chiedere una maggiore attenzione sulle opere di messa in sicurezza del territorio è Daniele Marchetti, Consigliere Regionale e Comunale leghista.
“Al di là delle telecamere e della giusta e doverosa pulizia dei corsi d’acqua, dovremmo porre una maggiore attenzione sugli interventi strutturali. Ad esempio, per quanto riguarda il torrente Sillaro, che ha martoriato la frazione imolese di Spazzate Sassatelli, il piano speciale definisce prioritaria l’attuazione in generale di opere strutturali di laminazione con la realizzazione della cassa già prevista nel PAI vigente. Qualora poi gli interventi strutturali di monte non riescano a garantire una laminazione adeguata rispetto alla capacità di portata limite di progetto di valle e, comunque, al ricorrere di eventi più gravosi di quello di progetto, possono essere valutate opere tra il torrente Sillaro e il canale Correcchio (dove già anche in questo caso il PAI vigente prevede una cassa di espansione). Si parla inoltre di miglioramento della stabilità e resistenza del sistema arginale esistente, interventi che appaiono prioritari in ragione delle criticità riscontrate sotto questo aspetto nei recenti eventi alluvionali e di massimizzare la capacità di portata attraverso risezionamenti/regolarizzazioni dell’alveo”.
“Per quanto riguarda il Santerno, invece, si parla, per l’area a monte della città di Imola in sinistra idrografica, della necessità di favorire la capacità di laminazione valutando l’efficacia e l’opportunità della creazione di nuove aree di laminazione in aree già compromesse da attività estrattive, con presenza di frantoi e bacini di decantazione e accumulo a uso irriguo. Inoltre, tra il ponte ferroviario della linea Bologna-Ancona e l’autostrada A14, come previsto dagli strumenti di pianificazione vigenti, è prioritaria l’attuazione della cassa di espansione con un invaso di 5.000.000 m³ prevista nel PAI (Piano Assetto Idrogeologico) vigente, quella cassa di espansione all’altezza di San Prospero, di cui tanto si parla, ma che appunto, da quanto si evince dallo stesso Piano Speciale, non è mai stata attuata”.
“I Piani Speciali con un orizzonte temporale di medio e lungo periodo hanno una visione rinnovata del territorio affinché quanto accaduto non si ripeta mai più. Richiederanno uno sforzo economico di 4,5 miliardi di euro, di cui 2,5 miliardi già previsti dalla struttura commissariale presieduta dal generale Francesco Paolo Figliuolo e i 375 milioni derivanti dal Fondo di solidarietà europeo. Dal momento che, stando a quanto mi è stato risposto a una mia specifica domanda in commissione regionale di inizio luglio, avranno priorità gli interventi già programmati nei vecchi piani, e che quindi dovrebbero avere iter burocratici meno impegnativi, mi aspetto celerità e impegno dalle Istituzioni locali, motivo per il quale ho provveduto a inviare richiesta formale per richiedere una convocazione della commissione comunale di Imola Territorio e Ambiente” – conclude Marchetti.
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