Circondario, la proroga fino a fine anno dei contratti del direttore Generale NCI Sergio Maccagnani e del Comandante della Polizia Locale, Daniele Brighi fanno storcere il naso a Simone Carapia, che si chiede se il rinnovo avvenga per caso– “prima che si insedi la nuova assemblea del circondario?” Sul rinnovo del manager ed ex Sindaco di Pieve di Cento potrebbero pesare, secondo l’esponente di FDi “le simpatie partitiche e il volere di Bologna”- Mentre su Brighi si va a toccare inevitabilmente il tema caldissimo della gestione della Polizia Locale, ente, secondo il consigliere di centrodestra – “sempre nell’occhio del ciclone per un servizio pieno di criticità e malumori. Tra richieste di mobilità, mancati arrivi e in ultima istanza la rinuncia da parte di due ispettori qualifica D per quando riguarda attiene le specifiche responsabilità e pare non essere finita qui. Un servizio che dovrebbe essere il fiore all’occhiello e invece è messo malissimo dal punto di vista dell’organico, della gestione e nessuno pare volersi assumere le proprie responsabilità. Anzi,” – commenta critico Carapia -“vengono rinominati chi, con i dovuti ruoli sono la causa principale di questa situazione. Assunzioni non se ne vedono, cambiamenti neppure e chi governa fa orecchie da mercante – All’insediamento del nuovo circondario” – aggiunge – “ci faremo immediatamente sentire perché le cose non possono andare avanti così per il servizio, per il territorio e i cittadini. Se le cose non funzionano si cambia” – la richiesta del meloniano – “e non ci si nasconde perché le scelte non sono state idonee , visti i risultati che sono percepiti da tutti. La colpa di questa situazione in primis è di chi governa il territorio, ma non sono per nulla esenti i due rinnovati “- ammonisce, riferendosi appunto a Maccagnani e Brighi – “uno in qualità di Direttore Generale del Circondario Imolese e l’altro come responsabile del servizio: sul Santerno chi sbaglia anzi continua a perseverare non paga mai e il Sindaco e Presidente del circondario si lava le mani con questo ennesimo rinnovo, di fatto non assumendosi in primis la responsabilità per un servizio in totale declino, dove i pochi operatori stremati e scoraggiati per come vanno le cose cercano di scappare perché la situazione appare drammaticamente irreversibile.
RICORSO ALLE SCHEDE DI VALUTAZIONE
Pochi mesi fa è stato fatto un ricorso alle schede di valutazione da ben il 60% del personale ed una commissione istituita da Campalto, D’Amore e Maccagnani è dovuta intervenire – “per rivedere TUTTE le valutazioni del dirigente al rialzo in quanto è stato ACCERTATO che il mancato raggiungimento degli obiettivi prefissati era da imputarsi esclusivamente al dirigente ed ai suoi vice.” Carapia si chiede se a questo punto “possa essere riconfermato un dirigente che ha anche messo in pessima luce la propria amministrazione che è dovuta correre ai ripari intervenendo direttamente.” Peraltro la commissione ha preso atto nei colloqui individuali coi dipendenti del grande malumore tra gli operatori che ha generato un clima tossico all’interno del comando. Se poi aggiungiamo La questione dei D la situazione si arroventa . Per ora sono 2 i responsabili d’ufficio che hanno mandato una lettera che rinunciano alla responsabilità delle rispettive U.O.” – ricostruisce – “perchè non ci sono più i presupposti per lavorare. A breve si vocifera ci sarà una terza responsabile che lascia. Questo è molto grave e credo che non sia mai successo che dei D rinuncino ad una IPR con responsabilità di U.O. perchè non si può andare avanti così. Se un responsabile rinuncia alla posizione” – conclude il consigliere di FDI – “significa che veramente sta diventando anche rischioso prendersi delle responsabilità perchè materialmente il lavoro si riesce a fare sempre in estrema emergenza visto l’esiguo organico e le condizioni di lavoro nel servizio