INCENDIO ALLE SCUOLE ORSINI, CAPPELLO: “SERVE PIÙ SICUREZZA NELLE SCUOLE DEL TERRITORIO”

“Il plesso scolastico delle scuole Orsini fu inaugurato nel 2009 e presentato dall’allora progettista di Area Blu come il primo edificio scolastico a basso consumo energetico: insomma doveva essere un modello di edilizia scolastica – ricostruisce Carmen Cappello –  “Oggi, scopriamo che le pareti esterne sono rivestite con materiale infiammabile e che sono bastate poche scintille cadute da un flessibile in uso sul tetto per generare un incendio che, fortunatamente, non si è propagato all’interno e soprattutto è scoppiato quando non c’erano alunni.”

C’è da chiedersi allora se fosse veramente un “gioiello” e se fossero state rispettate le norme obbligatorie sull’uso di materiali sicuri e ignifughi (imposte per le scuole fin dal DM 26.8.1992) – appunta l’avvocata – “e soprattutto quali verifiche sono state compiute all’epoca del rinnovo del certificato di prevenzione incendi avvenuto a settembre 2020.

Ci pare che la sicurezza nelle scuole imolesi non sia garantita ad un livello sufficiente: perchè ancora molte scuole  sono prive del certificato di prevenzione incendi” – si domanda – “e perchè gli interventi anche recenti (come pare anche alle Orsini con l’installazione della scala anticendio) sono stati eseguiti “innestando nuovi elementi” sulla struttura senza però valutare il complesso  nel suo insieme. Altrimenti non si comprende come si possa rilasciare o rinnovare un certificato senza accorgersi che le pareti esterne sono in materiale incendiabile!

Senza contare che in alcuni plessi si è intervenuti a “compartimenti stagni”, come alle Carducci dove sono state installate porte ignifughe, ma non si sono riparati i bagni” – fa sapere Cappello – “limitando l’uso delle toilette inidonee e costringendo all’uso promiscuo tra insegnanti e alunni. E ci risulta che molti genitori abbiano sollevato più di una preoccupazione sullo stato di sicurezza dell’immobile che accoglie i propri figli.

Da tempo abbiamo sollevato il problema della sicurezza delle scuole all’Amministrazione Comunale” – ricorda – “che tuttavia programma lavori spot, senza una visione complessiva e programmata degli interventi, fino a quando è l’evento disastroso a costringerla ad attivarsi. Dobbiamo forse sperare che il caso fortuito intervenga, come questa volta per fortuna senza conseguenze di rilievo per la salute dei ragazzi, a distruggere lavori mal fatti per sperare di vederli rifatti come legge impone?