L’ex Cinema Jolly, famoso per esser stata l’ultima sala della città a proiettare film a luci rosse, è da una ventina d’anni in cerca di acquirenti: ben tre aste andate deserte negli ultimi dieci anni. La sua “svendita” non ha mai attirato possibili acquirenti, nonostante il prezzo: nella terza ed ultima, nel 2017, si partiva da soli 84.750 €.
L’argomento è stato al centro anche dell’ultima trasmissione in onda su l’altraimola.it, che ha voluto parlare di alcuni luoghi e personaggi storici del centro imolese. vi consiglio di seguirla. Tra questi c’era proprio l’ex Cinema Jolly (conosciuto anche come Trieste), che pare, in un prossimo futuro potrà diventare addirittura un parcheggio pubblico.
Sicuramente una collocazione allettante per qualcuno, vista anche la carenza di posti auto nella vicinanze.
Siamo nel cuore del centro storico, nella caratteristica via Troni. Quelle tre serrande abbassate, la bacheca vuota, fino agli anni novanta non erano altro che una sala cinematografica. Una vera e propria chicca, incastonata tra Via Emilia e Via Cerchiari.
Il Jolly era il nome adottato dall’ultima gestione, quella conosciuta per i film a luci rosse. Fino a quando il cinema chiuse definitivamente, nella seconda metà degli anni novanta. All’interno dei locali tutto è rimasto come prima, ci sono ancora alcune locandine di film erotici affisse alle pareti, la cassa e le “leggendarie” poltroncine rosse.
La piccola sala è ricordata però dagli imolesi principalmente come Cinema Trieste. Per tre decenni sfornò pellicole, prima kolossal, poi western e per un periodo film d’essai. Era dotata di un ampio schermo nell’unica sala principale caratterizzata da una ventina di file. Infine, gli ultimi anni la gestione tentò di reinventarsi. Cambiando nome in Jolly e “specializzandosi” in film hard.
Il cinema venne costruito nel lontano 1950, nel pieno boom dei cinematografi. Visse anni felici, il suo declino andò di pari passo con quello che vissero le sale cinematografiche, l’avvento dei multisala e dell’home video. Soltanto in pochi restarono in piedi, specie a Imola, dove la clientela, rimasta orfana del multisala, iniziava ad emigrare a Faenza.
Ma perché non è mai stato possibile vendere l’immobile nonostante la sua posizione strategica e il prezzo? (di fianco c’è anche un allettante locale)
Molto semplice. I possibili acquirenti, inizialmente entusiasti dagli oltre 400 metri quadrati e dalla base d’asta, sono stati scoraggiati prevalentemente dalla quantità dei lavori necessari. In un edificio, oltretutto, tutelato dalla Sovrintendenza, che già di per se pone severe linee guida negli interventi di riqualificazione. Ad aumentare i dubbi, le severe condizioni in cui versano gli impianti (riscaldamento ed elettrico) come lo stato di conservazione dei vani, tutti da rifare. Insomma, la cosa, unitamente ai tentativi di vendita andati a vuoto, ha fatto sì che si pensasse a convertirlo in un parcheggio. Buttando quindi giù di fatto, la vecchia sala in favore di un piazzale, si può ipotizzare, per poter contenere i veicoli. Un po’, per sopperire alla mancanza di posti auto nel centro storico, un po’ per intravedere l’unica possibilità di investimento senza un progetto rischioso, almeno per quanto riguarda un’attività. La scelta però, rimane ancora un’ipotesi, e sebbene si trovi ad uno stadio avanzato, potremmo conoscere gli sviluppi soltanto nei prossimi mesi.
fotografie del cinema dalla pag. FB “Case Falavino Architettura”
foto locandina vecchia – “Imola Anni 60-70”
foto biancheria “Imola – Evoluzione della Città”
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