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Autodromo, il restyling del 2007 e l’ipotesi nuovo ponte sul Santerno

Un nuovo ponte sul Santerno per fornire un collegamento est-ovest. Se ne parla da anni. Potrebbe rappresentare una soluzione migliorativa per il traffico anche in funzione dell’autodromo e dei grandi eventi, oltre a diminuire quello pesante di viale della Resistenza proveniente dalla zona industriale.
Di una cosa simile – senza entrare nello specifico – se ne parlò già nel 2005, nel delicato momento che stava vivendo l’autodromo Enzo e Dino Ferrari, durante i lavori di riammodernamento dell’impianto. Lavori ( modifica alla variante bassa, demolizione dei vecchi box e costruzione dei nuovi) finanziati per gran parte dal Ministero delle infrastrutture. Che, come si apprende da Il fatto quotidiano – “vennero consegnati in ritardo e con gravi imperfezioni”.

L’opera – progettata dall’architetto di fiducia di Bernie Ecclestone, Hermann Tilke- avrebbe raggiunto i 14,3 milioni di euro di costo dei 10 inizialmente previsti, realizzata appunto attraverso la procedura straordinaria dell’ordinanza di Protezione civile. Iter che permette di affidare l’appalto attraverso la trattativa privata, in deroga alle normative nazionali e comunitarie. Ad aggiudicarsi i lavori, con il criterio della migliore offerta economica, fu la Rocco Lupo di Gaeta. Realtà che pare fosse proprio l’azienda di fiducia di Angelo Balducci, l’ex commissario di quei lavori straordinari molto criticati (gli succedette poi l’ingegner Gerardo Baione). In relazione agli appalti del G8, proprio Balducci viene condannato nel 2018 a 6 anni e mezzo.

Proprio la consegna cosi tardiva dei lavori dell’Enzo e Dino Ferrari contribuì a far perdere la Formula 1: l’impianto non era pronto per il Gran Premio del 2007 e così, Imola rimase senza Gp salvo poi il rientro nel 2020 a soccorso del calendario malandato della pandemia.
OPERE ATTINENTI – UN NUOVO PONTE SUL SANTERNO?
Per rendere funzionale l’impianto, era indispensabile procedere con urgenza alla realizzazione di un quadro di interventi attinenti – come si apprende dall’ordinanza del Consiglio dei Ministri del 29 dicembre 2005, per le disposizioni urgenti per la messa in sicurezza dell’autodromo di Imola- come le vie d’accesso per il deflusso dei presenti in caso di incidente rilevante o di calamità naturale durante lo svolgimento degli eventi sportivi”. Questi lavori , vennero fatti? Pare proprio di no. Cosa cambiò in corso d’opera negli accordi? Si trattava di interventi che avrebbero sicuramente migliorato la situazione legata alla viabilità anche in funzione dell’autodromo.
Continua l’ordinanza – “che l’impianto si trova in un’area adiacente la riva destra del torrente Santerno, mentre la viabilità principale ed il centro della città sono ubicati sulla riva sinistra, sicchè si rende opportuno procedere, in relazione all’incremento di presenze in occasione della manifestazione, alla realizzazione di opere per la canalizzazione degli accessi ed il controllo delle aree per gli spettatori”.
Negli ultimi tempi c’è stata una risposta concreta dal Comune per la realizzazione di un nuovo ponte sul Santerno lato Tosa (molto richiesto dalla cittadinanza) ma non si è più parlato dell’altro ponte. Quello appunto, utile al collegamento autostrada/zona industriale – via Emilia.















			

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