L'Altra Imola
Memoria

La vecchia linea Budrio-Massa si può recuperare, lo dice uno studio

Si parla molto di nuove infrastrutture ferroviarie molto impattanti a livello ambientale – pensiamo al quadruplicamento della tratta Bologna-Castel Bolognese – ma pochi parlano della rivalutazione della vecchia linea Budrio – Massa Lombarda. Ricordiamo che il ripristino della vecchia opera un tempo gestita da Società Veneta Ferrovie, andrebbe ad incidere significativamente sulla mobilità sostenibile dei cittadini e il trasporto delle merci, come dimostrano gli studi commissionati alcuni anni fa dalla Regione Emilia-Romagna, realizzando in tal modo un rapido ed efficiente collegamento ferroviario diretto tra Ravenna e Bologna.

Si tratta di uno studio di fattibilità condotto nel 2003 dalla società METIS per conto della Regione Emilia-Romagna e delle Province di Bologna e di Ravenna e aggiornato nel 2018 che concluse come l’ex percorso ferroviario presentasse alcuni requisiti fondamentali capaci di apportare motivazioni concrete all’attuabilità del progetto. “Lo studio rilevò come i binari e la massicciata fossero facilmente ricostruibili – ha dichiarato Giulia Olivieri, presidente del circolo Legambiente Imola-Medicina – dato che il tracciato su cui sorgevano un tempo si presenta sempre ben visibile e rintracciabile e soprattutto ancora fondamentalmente sgombro; il bacino d’utenza sarebbe rilevante: ripristinando i 26 km di ferrovia tra Budrio e Massa Lombarda si andrebbe a realizzare un collegamento ferroviario diretto tra Ravenna e Bologna, consentendo una importante migrazione dal trasporto su gomma (automobili e autolinee) in tutto il territorio tra Ravenna, Lugo, Massa Lombarda, Budrio e Bologna, al momento servito solo in parte dal servizio ferroviario, con una riduzione di emissioni di CO2 stimata attorno alle 2200 tonnellate all’anno”.
Il tracciato era interconnesso, e potrebbe esserlo anche ora, con la rete ferroviaria nazionale e regionale (oggi RFI e FER), confluendo nelle linee Bologna-Budrio-Portomaggiore e Lavezzola-Lugo-Faenza, località dalle quali si può raggiungere direttamente Ravenna.

La vecchia linea, che collega di fatto Emilia a Bassa Romagna, è stata dismessa nel 1964: l’avvento dell’automobile fu tra i principali motivi che portarono alla sua chiusura e il servizio venne via via sostituito da autobus. Ad oggi è ancora per lunghi tratti evidente e rintracciabile con facilità quantomeno nel tratto tra Medicina e Massa Lombarda. Nel tratto tra Budrio e Medicina l’ex-sedime è riconoscibile solo in alcuni punti. Un piccolo tratto di circa 500 metri tra Medicina e Ganzanigo è stato trasformato in pista ciclabile.


LO STUDIO DI FATTIBILITÀ

Vennero evidenziati vantaggi e criticità nel ripristino del tracciato, esposto le caratteristiche che una nuova infrastruttura dovrebbe oggi avere per legge, individuato un’ipotesi di nuovo tracciato e di servizio realizzabile, stimato i relativi costi di realizzazione e di gestione, ricostruito gli effetti trasportistici in termini domanda attratta da altre modalità di trasporto e infine, sulla base del quadro così delineato, ha valutato la sostenibilità finanziaria ed economica dell’intervento.

Si evinse quindi come “Il tracciato risulta ancora in gran parte riconoscibile, anche se per il 52% oggetto di riuso per viabilità e posa di sottoservizi (principalmente acqua, gas e fognature). Per il 5% il tracciato risulta invece compromesso da nuove urbanizzazioni e attività produttive.”

L’ipotesi di ripristino prevedrebbe l’innesto con la linea Bologna-Portomaggiore alla stazione di Budrio secondo il tracciato originale e con la linea Lugo-Lavezzola a Massa Lombarda in variante (prevista anche dagli strumenti urbanistici comunali) per l’indisponibilità dell’ex sedime. Altre varianti rispetto al tracciato originario sono state ipotizzate in corrispondenza dell’abitato di Medicina e di Villa Fontana.

L’ipotesi del ripristino potrebbe portare ad uno spostamento di utenza dal mezzo privato a quello pubblico stimato in circa 20mila km al giorno.

La durata minima dei lavori sarebbe prevista in 10 anni, con costi d’investimento per l’infrastruttura stimati in 196 milioni. Va inoltre considerata e approfondita la sostenibilità dei costi di gestione trasportistica ordinaria.

Con la nuova infrastruttura lo studio stimava che il tempo di viaggio Medicina-Bologna, potrebbe scendere intorno ai 36 minuti, a seconda della fascia oraria e nell’ipotesi necessaria che venga realizzato anche il raddoppio della tratta ferroviaria Bologna Via Larga-Budrio. Quest’ultimo intervento, non computato nello studio e al momento non previsto, è condizione indispensabile per poter prevedere collegamenti ferroviari diretti in direzione Bologna senza obbligare gli utenti al trasbordo da un treno all’altro con conseguente aumento dei tempi di viaggio.




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