Quadruplicamento linea ferroviaria Bologna-Castel Bolognese: Armando Martignani rappresenta i cittadini delle frazioni di Chiusura, San Prospero, Ortodonico e Casola Canina. Nel suo intervento in Consiglio Comunale, nel dibattito pubblico organizzato dal Comune di Imola mercoledi 12 giugno, Martignani ha spiegato come la raccolta firme abbia superato già 2000 adesioni: “E stiamo velocemente valutando la costituzione di un comitato, a netta dimostrazione di quanto la comunità sia preoccupata unita e coesa nel voler difendere il proprio territorio.Al proposito chiedo ufficialmente al sindaco di fissarci un incontro nel breve, per la consegna ufficiale e la presentazione della nostra istanza. Poi, a titolo di premessa, vorrei precisare che la nostra non è una protesta.” Noi non diciamo no all’infrastruttura! Con questa raccolta chiediamo a Rfi, Regione Er, Città metropolitana e all’Amministrazione di prendere in seria considerazione la soluzione inizialmente scartata dell’affiancamento della linea storica” – fa sapere Martignani – “alternativa che verrebbe percepita dalla comunità come un potenziamento e miglioramento delle infrastrutture esistenti, piuttosto che realizzarne una nuova su un altro tracciato. La nostra preoccupazione è che le soluzioni proposte, che prevedono la realizzazione di un viadotto ferroviario alto fino a 18 metri –una cicatrice tra Bologna e Castel Bolognese– abbia un impatto devastante sulle nostre comunità.

Siamo esseri umani, una comunità profondamente legata alla nostra terra, alla nostra agricoltura, alle nostre origini, al nostro lavoro ed alle nostre case, e non possiamo accettare che tutto ciò venga indiscriminatamente calpestato e sia oggetto di esproprio solo in virtù di un mero risparmio. Siamo consapevoli che per consentire lo sviluppo delle infrastrutture gli espropri siano inevitabili” – ammette il portavoce dei firmatari delle quattro frazioni – “ma questi devono essere mirati a un beneficio concreto e realizzati con cognizione in un’ottica di benessere collettivo. Gli espropri devono essere giustificati da un miglioramento significativo e devono tenere conto dell’impatto che avranno sulle persone e sull’ambiente, e non solo sul portafoglio. Sebbene le soluzioni proposte da Rfi mirino a migliorare il trasporto merci e l’efficienza del traffico, riteniamo che la soluzione in affiancamento alla linea storica sia quella che meglio concilia il progresso con la preservazione del nostro territorio. Questa soluzione permetterebbe di evitare gli espropri ingiustificati e la distruzione di vaste aree di terreno agricolo e abitativo, mitigando al contempo l’impatto ambientale. Inoltre, è il caso di ricordarvi gli enormi e gravi disagi derivanti dall’avere un cantiere di questa portata sovrapposto a quello già avviato per la quarta corsia dell’autostrada. Siamo qui” – conclude – “per chiedervi di ascoltare la voce dei cittadini e di considerare seriamente la nostra proposta. Siamo pronti a collaborare e a trovare soluzioni che siano vantaggiose per tutti, ma è fondamentale che la nostra preoccupazione per l’ambiente e la qualità della vita venga presa nella dovuta considerazione. A noi non interessa disquisire sul di chi sia la colpa, o chi ha dormito sul problema o ancora chi in precedenza ha votato in un certo modo. La politica faccia la sua parte e ci risparmi questo teatrino, a noi interessa trovare insieme delle soluzioni per il nostro futuro, e soprattutto quello dei nostri figli. Chiudo citando Martin Luther King, che sosteneva “È sempre il momento giusto per fare la cosa giusta”. Bene, questo è il nostro… ma soprattutto il vostro momento per farlo! Grazie per l’attenzione.