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Liste d’attesa, il caso dei rimborsi va in Regione “Servono certezze da Donini”

SANITA’, MARCHETTI (LEGA): “LA REGIONE DICE NO AL RIMBORSO DELLE PRESTAZIONI EFFETTUATE TRAMITE SETTORE PRIVATO A CAUSA DELLE LISTE D’ATTESA LUMACA”

“La Regione dice no al rimborso delle prestazioni effettuate tramite il settore privato, anche quando il pubblico non è in grado di garantire una prestazione specialistica nei tempi previsti”. La denuncia arriva dal consigliere regionale della Lega e vicepresidente della Commissione Sanità, Daniele Marchetti, che ha presentato oggi un question time all’assessore Raffaele Donini, per chiedere chiarimenti in merito alla mancata applicazione delle misure previste dal Decreto Legislativo n. 124 del 29 aprile 1998, comma 13, art. 3, in Emilia-Romagna.

“Ho sollevato la questione per sapere in che modo intende la Giunta regionale porre rimedio a un problema che esiste e crea disagi ai cittadini” ha spiegato il leghista a margine della discussione.

Il Decreto Legislativo n. 124 del 29 aprile 1998 prevede che, se l’attesa per una prestazione richiesta supera gli standard previsti, l’assistito possa richiederne l’erogazione nell’ambito dell’attività libero professionale intramuraria, ponendo a carico dell’Azienda sanitaria il costo della prestazione al netto dell’eventuale ticket dovuto. Tuttavia, la Regione Emilia-Romagna ha comunicato di non applicare queste modalità di rimborso, in virtù di alcuni piani regionali.

“Tra questi piani c’è quello introdotto dalla Delibera di Giunta Regionale n. 620 del 15 aprile 2024”, ha chiarito Marchetti. “Questo atto, che Bonaccini sostiene derivare da fondi regionali ma che in realtà proviene dai 30 milioni di euro di derivazione nazionale, introduce la cosiddetta ‘prelista’. Questa dovrebbe permettere all’azienda sanitaria di ricontattare il paziente per fornire l’appuntamento con una tempistica che rispetti la priorità definita dalla prescrizione. Una misura che era contenuta in un nostro progetto di legge del 2021, come riconosciuto dallo stesso assessore Donini in aula”.

Marchetti ha inoltre sottolineato che, qualora le preliste non fossero sufficienti, i cittadini avranno la possibilità di rivolgersi agli Uffici Relazioni con il Pubblico (URP) delle aziende sanitarie competenti, che avvieranno una procedura per trovare soluzioni alle criticità prenotative. “È un sistema complesso”, ha aggiunto Marchetti. “Ecco perché abbiamo chiesto certezze all’assessore”.

“La cosa certa è che vigileremo. Se alcune delle nostre proposte, che portiamo avanti da anni, trovano ora applicazione almeno sulla carta, è inevitabile sospettare che ci troviamo di fronte a una mera trovata elettorale. Continueremo a monitorare la situazione per garantire che le misure vengano effettivamente attuate” ha concluso Marchetti.

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